Aumentano del 11% i deceduti ciclisti sulle strade italiane nel primo quadrimestre, passando da 54 a 60. Fino al 4 maggio, le vittime sono salite a 63, con otto morti causati da pirati della strada
Nel primo quadrimestre del 2025, l’Italia si trova a dover affrontare un preoccupante aumento dei decessi di ciclisti sulle strade, con un incremento del 11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Ciclisti Sapidata-Asaps, il numero delle vittime ha già raggiunto 63, di cui 59 uomini e 4 donne. Solo nell’ultima settimana, si sono registrati quattro nuovi decessi, portando il totale a 27 ciclisti over 65 coinvolti in incidenti mortali. Tra questi tragici eventi, otto sono stati causati da pirati della strada, con l’ultimo incidente avvenuto a Mesagne, nel brindisino, dove un migrante di 27 anni ha perso la vita in modo drammatico.
L’allarme dell’Asaps
Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, ha espresso la sua preoccupazione riguardo a questo andamento allarmante: “Già un alto numero di ciclisti morti in quattro mesi è davvero preoccupante, quasi pari alla metà dei ciclisti che partiranno il 9 maggio per il Giro d’Italia“. Queste parole non solo evidenziano il dramma umano dietro i numeri, ma sottolineano anche la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza dei ciclisti, specialmente in un periodo in cui l’uso della bicicletta sta crescendo notevolmente.
Dati mensili e regionali
Analizzando i dati mensili, si nota un incremento costante dei decessi: 12 a gennaio, 15 a febbraio, 14 a marzo e ben 19 ad aprile. Le regioni più colpite da questa tragedia sono l’Emilia Romagna e la Lombardia, entrambe con 12 morti, seguite dal Veneto con 8. Questi dati si inseriscono in un contesto più ampio: nel 2023, secondo le statistiche Istat, sono stati 212 gli utenti a due ruote deceduti, cifra che scende a 204 nel 2024 secondo le stime preliminari di Asaps.
Un monito per la sicurezza stradale
L’Osservatorio tiene conto anche dei decessi avvenuti oltre i 30 giorni dal sinistro, come nel caso di un bambino di 9 anni deceduto a Gela, in Sicilia, dopo un mese di agonia. “Queste vittime sono sempre e comunque il risultato di comportamenti umani irresponsabili“, afferma l’Asaps. Questo monito invita tutti, automobilisti e ciclisti, a riflettere sull’importanza della sicurezza stradale e del rispetto reciproco sulle strade. È fondamentale che ognuno di noi prenda coscienza di questo problema e contribuisca a creare un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada.






