Roma, 19 agosto 2025 – Amadeus si è espresso con parole cariche di emozione e rispetto durante la camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma, in onore di Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto 2025. Il conduttore televisivo ha voluto sottolineare l’importanza storica e culturale di Baudo nel panorama televisivo italiano, ricordandolo come una figura imprescindibile e irripetibile.
Amadeus ricorda Baudo: un pilastro della televisione italiana
“Pippo ha fatto parte delle nostre famiglie, uno come lui è irripetibile, ha fatto la televisione“, ha dichiarato Amadeus con profonda commozione. Il conduttore ha evidenziato come il ricordo di Baudo sia condiviso da un vasto pubblico, dalla semplice spettatrice alla comunità di professionisti del settore: “A chi non manca, dalla signora che lo ha visto in tv qualche tempo fa a tutti noi che facciamo questo lavoro”.
Nel suo intervento, Amadeus ha rimarcato il valore del rapporto personale con Baudo, portando nel cuore “l’affetto reciproco” e i ricordi che custodirà sempre. Ha inoltre espresso un auspicio significativo: “Se intitolassero il Teatro delle Vittorie a lui sarebbe bellissimo”, sottolineando come il riconoscimento istituzionale possa essere un modo per mantenere vivo il lascito del grande maestro della televisione.
Riguardo alla possibilità di eredi televisivi, Amadeus si è mostrato realista: “Non ci sono, perché questi uomini e donne della tv erano unici. Poi il tempo decide se quello che si è fatto lo si è fatto bene”.
Il lascito televisivo di Pippo Baudo e il confronto con la tv contemporanea
Amadeus ha descritto con rispetto e ammirazione la televisione di Baudo come “bellissima” e innovativa per l’epoca, in particolare nel genere varietà. Ha ricordato i suoi Sanremo rivoluzionari, rivolti non solo all’aspetto musicale ma anche a un rinnovamento complessivo del modo di fare spettacolo.
“Oggi c’è una televisione diversa e il mondo va avanti”, ha ammesso Amadeus, evidenziando come la modernità abbia trasformato il medium. Tuttavia, ha ribadito che figure come Pippo Baudo, insieme a giganti come Maurizio Costanzo, Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Corrado ed Enzo Tortora, hanno segnato un’epoca fondativa, avendo “inventato la televisione” e insegnato qualcosa di importante a chi è venuto dopo.
Nel suo discorso, Amadeus ha anche sottolineato la difficoltà di replicare oggi la televisione di un tempo, pur incoraggiando a provarci: “Fare la tv di una volta oggi è difficile ma non significa che non si può provare a farla”.
Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, noto come Pippo Baudo, è stato una delle figure più rappresentative della televisione italiana, con una carriera che si è estesa per oltre sei decenni e ha incluso la conduzione di ben tredici edizioni del Festival di Sanremo, di cui è stato anche direttore artistico. Nato a Militello in Val di Catania nel 1936, Baudo ha contribuito a lanciare e rilanciare numerosi artisti italiani di fama, diventando un punto di riferimento culturale nel panorama dello spettacolo nazionale.





