Venezia, 11 settembre 2025 – Un grave episodio di antisemitismo si è verificato nella notte tra il 7 e l’8 settembre in Strada Nuova, nei pressi della chiesa di Santa Fosca, uno dei passaggi principali per i turisti che dalla stazione di Venezia Santa Lucia si dirigono verso il centro storico. Una coppia di turisti ebrei, un uomo americano e sua moglie israeliana, è stata aggredita da un gruppo di circa dieci uomini di origine nordafricana al grido di ‘Free Palestine’.
Dettagli dell’aggressione di antisemitismo a Venezia
La violenza è iniziata mentre la coppia si trovava a un chiosco per prendere da bere. Secondo le vittime, gli aggressori hanno subito notato l’abbigliamento tradizionale ebraico ortodosso, scatenando una serie di insulti e minacce. In particolare, un tunisino trentunenne ha iniziato a inveire con rabbia. La coppia ha tentato di andarsene ma è stata inseguita, accerchiata e oggetto di ulteriori provocazioni, tra cui simulazioni di atti sessuali rivolte alla donna. Uno degli aggressori ha poi aizzato il proprio cane rottweiler, portato senza museruola, contro i turisti. L’uomo americano ha subito uno schiaffeggiamento da uno degli assalitori che, fingendo un gesto di pace, lo ha colpito con violenza. L’aggressione si è conclusa con il lancio di una bottiglia di vetro, che, infrangendosi, ha ferito la donna alla caviglia, causando una lesione sanguinante.
Intervento delle forze dell’ordine e provvedimenti
Subito dopo l’aggressione, alcuni militari della Guardia di Finanza di Venezia presenti in zona hanno intercettato gli aggressori, procedendo all’identificazione di alcuni di loro. Successivamente, sono intervenuti anche gli agenti delle volanti della Questura di Venezia. Sono già state depositate denunce alla procura di Venezia con l’ipotesi di reato di minaccia aggravata dall’istigazione o dalla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Rimane a piede libero, anche se denunciato anche per percosse, il tunisino, incensurato e residente a Modena, che ha schiaffeggiato il turista. Tuttavia, il questore di Venezia, Gaetano Bonaccorso, gli ha vietato di fare ritorno in città per un periodo di due anni. Portato al centro per il rimpatrio di Bari in vista del suo rimpatrio in Tunisia un secondo aggressore irregolare.
Si tratta del secondo episodio di antisemitismo avvenuto a Venezia nel giro di un mese: ad agosto, infatti, si era verificata un’aggresione ad una coppia americana di ebrei nella zona di Rialto con modalità simili, comprendenti minacce, insulti e l’uso di un cane contro le vittime. Anche in quel caso si verificarono atti di violenza e intimidazione motivati da odio religioso ed etnico.
L’intervento dell’Assessore alla Coesione Sociale Simone Venturini
“Venezia non tollera questi orrendi comportamenti. L’aggressione antisemita in Strada Nova è un fatto gravissimo che colpisce al cuore i valori della nostra comunità” ha dichiarato Simone Venturini, assessore alla Coesione Sociale del Comune di Venezia. Venturini ha espresso una condanna netta e senza appello verso l’accaduto, sottolineando l’importanza di mantenere la calma e di evitare di esasperare il clima sociale: “Confido che la giustizia persegua gli autori di questo vile atto e invito tutti ad abbassare i toni. Non possiamo permettere che l’intolleranza e l’odio si insinuino nelle nostre calli”.
L’assessore ha inoltre ricordato come Venezia sia una città storicamente fondata sull’incontro tra culture, fedi e popoli diversi: “Questi beceri aggressori non riusciranno a estirpare l’anima di Venezia”, ha concluso.
Preoccupazione della comunità ebraica di Venezia per l’episodio di antisemitismo
La Comunità Ebraica di Venezia denuncia con preoccupazione un clima di intolleranza crescente nella città lagunare, in seguito all’ennesimo episodio di aggressione antisemita verificatosi nella notte scorsa nel centro storico.
In una nota ufficiale, la Comunità Ebraica di Venezia ha ribadito la propria ferma condanna verso questo “atto vile e ignobile“. La comunità riconosce altresì il ruolo fondamentale delle istituzioni e delle forze dell’ordine nella tutela di ogni libertà e nella lotta contro ogni forma di discriminazione. Un auspicio condiviso è che i responsabili vengano rapidamente individuati e assicurati alla giustizia, per ristabilire un clima di sicurezza e rispetto in città.
La vicenda avviene in un momento in cui la comunità ebraica, presente a Venezia con una consistenza numerica stimata tra le 540 e le 600 persone, si trova a dover fronteggiare crescenti segnali di intolleranza che colpiscono non solo loro, ma l’intera collettività veneziana. Tale situazione desta particolare allarme, considerando la storica vocazione della città come meta di turismo internazionale e centro culturale di rilievo.
La realtà delle comunità ebraiche in Italia
La Comunità Ebraica di Venezia fa parte delle 21 comunità ebraiche attive sul territorio italiano, riunite nell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). Queste comunità, pur numericamente contenute, rappresentano un patrimonio storico, culturale e religioso di grande importanza per il Paese. La presenza ebraica in Italia è documentata sin dall’epoca romana, con una rete organizzativa che garantisce servizi, tutela e supporto agli iscritti.






