Città del Vaticano, 13 giugno 2025 – La canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati avverrà domenica 7 settembre 2025, come annunciato da Papa Leone XIV nel corso del Concistoro ordinario pubblico tenutosi nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano. La scelta di celebrare insieme questi due giovani beati italiani, appartenenti a epoche e contesti differenti, rappresenta un gesto simbolico che sottolinea la loro comune dedizione a Cristo e l’influenza significativa esercitata sulle nuove generazioni di fedeli in tutto il mondo.
La decisione di Papa Leone XIV e il contesto storico
La canonizzazione era stata originariamente annunciata da Papa Francesco nel novembre 2024, con date iniziali fissate per il 27 aprile per Acutis e il periodo 28 luglio-3 agosto per Frassati, inserite rispettivamente nel Giubileo degli adolescenti e nel Giubileo dei giovani. Tuttavia, la scomparsa di Papa Francesco il 21 aprile scorso aveva comportato una sospensione delle celebrazioni, in particolare per Acutis, rimandando a data da stabilirsi la proclamazione ufficiale. Ora, Papa Leone XIV ha deciso di unificare le canonizzazioni, conferendo loro un rinnovato significato pastorale e simbolico.
Il giovane milanese Carlo Acutis (1991-2006), noto come “l’apostolo dell’Eucaristia”, è stato un pioniere nell’evangelizzazione digitale, sfruttando la sua passione per l’informatica per diffondere la fede cattolica. Beatificato nel 2020 da Papa Francesco, sarà canonizzato dopo il riconoscimento di due miracoli attribuiti alla sua intercessione: la guarigione di un bambino brasiliano e di una ragazza costaricana. La sua vita, breve ma intensa, è stata caratterizzata da una profonda devozione all’Eucaristia, al Rosario e alla Madonna, nonché da un impegno concreto verso i poveri e gli emarginati.
Dall’altra parte, Pier Giorgio Frassati (1901-1925), studente torinese e terziario domenicano, è una figura emblematica della giovinezza cattolica del primo Novecento, impegnato nell’Azione Cattolica, nella FUCI e nelle attività sociali a favore dei più bisognosi. Amante della montagna e appassionato di sport, Frassati tradusse la sua fede in gesti di carità e impegno sociale, opponendosi al fascismo e dedicandosi con generosità agli emarginati. Beatificato nel 1990 da Giovanni Paolo II, la sua canonizzazione sancirà ufficialmente il suo ruolo di modello per i giovani cristiani.
Il significato della canonizzazione congiunta e le altre celebrazioni
La scelta di celebrare la santificazione di Acutis e Frassati nello stesso giorno si configura come un messaggio forte rivolto alle nuove generazioni e sottolinea la continuità della testimonianza cristiana tra epoche apparentemente lontane. Entrambi rappresentano due volti della santità laicale giovanile: uno radicato nelle sfide del mondo digitale contemporaneo, l’altro immerso nel contesto storico e sociale del primo Novecento, ma entrambi accomunati da un amore profondo per Cristo e dal desiderio di incidere positivamente nella società.
Oltre a questa importante canonizzazione, nel Concistoro odierno Papa Leone XIV ha stabilito che domenica 19 ottobre 2025 si terrà la canonizzazione di altri sette beati, tra cui spiccano figure di rilievo internazionale e missionaria come l’arcivescovo armeno martire Ignazio Choukrallah Maloyan, il primo santo della Papua Nuova Guinea Peter To Rot, e il “medico dei poveri” venezuelano José Gregorio Hernández Cisneros. Tra questi, anche la fondatrice dell’Istituto delle Sorelle della Misericordia di Verona, Vincenza Maria Poloni, e il salentino Bartolo Longo, noto per il Santuario di Pompei.
Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati
Carlo Acutis nacque a Londra nel 1991 e visse a Milano, dove frequentò le scuole gestite da istituti religiosi. Fin da bambino manifestò una fede vivace e una particolare devozione all’Eucaristia, definendola «la mia autostrada per il Cielo». La sua passione per l’informatica lo portò a creare un sito web per documentare i miracoli eucaristici nel mondo, diffondendo così la fede attraverso nuovi canali. Morì a soli 15 anni per una leucemia fulminante nel 2006, offrendo le sue sofferenze per la Chiesa e per il Papa. La sua beatificazione nel 2020 ha consolidato la sua immagine come modello di santità per i giovani nell’era digitale.
Pier Giorgio Frassati, nato a Torino nel 1901, fu un giovane profondamente impegnato nella vita ecclesiale e sociale. Figlio di una famiglia agiata, scelse di vivere in solidarietà con i poveri, dedicandosi ad attività caritative con la Società di San Vincenzo e partecipando attivamente a movimenti giovanili cattolici. Amò la montagna, lo sport e la cultura, ma fu soprattutto il suo impegno cristiano e sociale a renderlo un punto di riferimento per la gioventù cattolica. Morì prematuramente a 24 anni, colpito da una meningite, dopo aver vissuto con intensità la sua fede e la carità.
La canonizzazione di questi due giovani santi rappresenta un evento di grande rilevanza per la Chiesa cattolica, che attraverso la loro testimonianza intende offrire un modello di vita cristiana autentica e attuale, capace di dialogare con le sfide del mondo contemporaneo e di ispirare fedeli di ogni età e provenienza.
