Milano, 25 novembre 2025 – Milano si confronta con una crescente emergenza legata alla povertà, che coinvolge non solo persone senza fissa dimora ma anche nuclei familiari e lavoratori in difficoltà economica. A pochi passi dai grattacieli di Porta Garibaldi, simbolo di una città dinamica e moderna, il Centro Sant’Antonio dei Frati Minori registra un aumento significativo delle richieste di aiuto.
Aumento delle persone in età lavorativa in difficoltà

Fra Luca, frate e responsabile del Centro, evidenzia come quest’anno il numero di persone che si rivolgono al centro sia cresciuto del 4%, con un incremento del 14% tra gli italiani. Un dato particolarmente preoccupante riguarda la fascia di età tra i 18 e i 50 anni, ovvero quella in cui le persone dovrebbero essere economicamente attive: “C’è un aumento delle persone nell’età tra i 18 e i 30 anni e i 30 e i 50 anni, che è l’età lavorativa“, spiega Fra Luca.
Il Centro Sant’Antonio offre assistenza quotidiana a decine di persone, tra clochard, lavoratori precari e famiglie di varie provenienze. Fra Luca sottolinea la difficoltà di molti nel chiedere aiuto: “C’è vergogna e reticenza a rivolgersi a centri come il nostro, ma il nostro stile è quello di fare il possibile per riconsegnare una certa dignità ai nostri ospiti“.
Le contraddizioni di una Milano divisa
Massimo, 52 anni, è uno degli ospiti del centro. Nonostante una carriera lavorativa soddisfacente, si è rivolto al Sant’Antonio a causa della ludopatia che lo ha portato alla perdita di tutto: “Il primo atto è prendere coscienza di essere malati e aver bisogno di aiuto, non è facile. Consiglio a chi è in difficoltà di alzare la mano e chiedere aiuto, anche in una città come Milano“.
Il racconto di Massimo mette in luce le profonde contraddizioni di Milano: a pochi metri da aree simbolo della modernità come Gae Aulenti, in piccole vie si formano ogni giorno lunghe file di persone che necessitano di un pasto. “Milano è cambiata nel corso degli anni. Ora in mensa trovi di tutto: persone come me, ragazzi stranieri, lavoratori e famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. Queste contraddizioni rendono Milano una città molto difficile“, conclude.
La mobilità lavorativa nella città è elevata ma spesso si tratta di impieghi precari, a tempo breve o non regolari, che non garantiscono redditi adeguati. Il fenomeno segnalato dal Centro Sant’Antonio è emblematico di una realtà urbana che fatica a intercettare e rispondere ai bisogni delle fasce più fragili della popolazione.
Fonte: Roberto Smaldore - Milano, emergenza povertà. Fra Luca Centro Sant'Antonio: "Aumento delle persone in età lavorativa"




