Budapest, 28 giugno 2025 – È partito oggi il Pride di Budapest, evento che ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione di leader del centrosinistra europeo. In testa al corteo, accolto con entusiasmo e applausi dalla folla, si è distinto il sindaco della città, Gergely Karácsony, figura di spicco della politica ungherese e simbolo di un approccio liberale e progressista in un contesto politico spesso dominato da posizioni conservatrici.
La sfilata e la partecipazione politica
Il corteo del Pride ha preso avvio nel XIV distretto della capitale ungherese, muovendosi tra bandiere colorate, canti e balli in un’atmosfera di festa e partecipazione. Accanto a Karácsony, numerosi deputati ed eurodeputati del centrosinistra europeo hanno marciato insieme ai manifestanti, testimoniando un forte segnale di solidarietà e di impegno per i diritti civili.
In precedenza, i leader politici presenti, tra cui Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico italiano, Carlo Calenda, e la vice premier spagnola Jolanda Diaz, avevano trascorso oltre un’ora nel giardino del palazzo comunale di Budapest. L’incontro, che ha preceduto l’inizio della sfilata, ha rappresentato un momento istituzionale di confronto e sostegno alle istanze della comunità LGBTQ+.
Il ruolo di Gergely Karácsony e il contesto politico ungherese
Gergely Karácsony è sindaco di Budapest dal 2019 ed è noto per le sue posizioni liberali e per aver promosso iniziative volte a rafforzare i valori di libertà, democrazia e tolleranza nella capitale ungherese. Politologo di formazione, Karácsony ha guidato una coalizione di opposizione in una città dove la politica nazionale è dominata dal partito di Viktor Orbán. La sua presenza in testa al corteo del Pride rappresenta un segnale chiaro di sfida e resistenza alle politiche sovraniste e conservatrici che caratterizzano il governo centrale.
Il sindaco ha acquisito rilievo internazionale nel 2021, quando ha rinominato alcune strade di Budapest con nomi simbolici come “Via Hong Kong Libera” e “Via Dalai Lama” in segno di protesta contro l’influenza cinese in Ungheria, sottolineando il suo impegno per i diritti umani e le libertà civili. La sua leadership al Pride si inserisce in questo solco di difesa dei diritti e di promozione della diversità culturale.
Il clima della manifestazione, che procede in un’atmosfera di festa e partecipazione, riflette la crescente mobilitazione delle forze progressiste in Europa e la volontà di rilanciare i valori dell’inclusione in contesti politici complessi e spesso ostili.






