Napoli, 29 dicembre 2025 – Proseguono le indagini sull’aggressione a coltellate ai danni del giovane calciatore Bruno Barone, 18 anni, ferito gravemente nella notte del 27 dicembre nella zona dei “baretti” di Chiaia, Napoli. La dinamica dell’episodio è emersa grazie alle immagini acquisite da cinque sistemi di videosorveglianza della zona e alle ammissioni di uno dei minorenni coinvolti.
L’aggressione e l’arresto dei minorenni
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia Napoli Centro, la vittima è stata aggredita da un gruppo di quattro minorenni, tra cui un ragazzo di 15 anni che ha confessato le proprie responsabilità in caserma, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Vincenzo Maiello. L’azione violenta sarebbe stata motivata da una lite pregressa, scaturita da futili motivi, probabilmente uno sguardo di troppo intercorsa una settimana prima tra il 15enne e Barone.
Il giovane 18enne, notando il 15enne avvicinarsi armato di coltello e chiave inglese, ha tentato di fuggire. Tuttavia, nel corso della colluttazione, è stato aggredito anche dagli amici dell’aggressore, che lo hanno colpito con pugni alla testa e alla nuca. Un amico della vittima intervenuto in suo soccorso è stato a sua volta bloccato e malmenato. Poco dopo, il 15enne ha sferrato due fendenti all’addome al lato sinistro del torace di Barone, mentre i complici continuavano a colpire la vittima con pugni e schiaffi.
Le accuse della Procura dei Minorenni
La Procura dei Minorenni di Napoli contesta ai quattro ragazzi – il 15enne e tre coetanei di 17 anni – il reato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili, in concorso. Solo al 15enne viene inoltre contestato il possesso dell’arma da taglio e della chiave inglese, sebbene quest’ultima non sia stata recuperata dagli investigatori.
L’episodio, che ha suscitato forte allarme sociale nella città, evidenzia ancora una volta l’importanza delle telecamere di sorveglianza nel supporto alle indagini e richiama l’attenzione sul fenomeno della violenza giovanile in contesti urbani. I carabinieri proseguono con l’attività investigativa per chiarire eventuali responsabilità ulteriori e valutare il ruolo di ciascun partecipante all’aggressione.






