L’episodio risale al 16 aprile nella stazione ferroviaria di Galatina
Lecce, 4 giugno – Gli agenti del Commissariato di Galatina (Lecce) della polizia hanno eseguito cinque ordinanze cautelari nei confronti di giovani coinvolti in un’aggressione avvenuta il 16 aprile, ai danni di un 17enne nella stazione ferroviaria di Lecce. Le misure, disposte dal Gip di Lecce su richiesta della Procura dei Minorenni, riguardano ragazzi di età compresa tra 14 e 17 anni.
Un grave episodio di violenza giovanile ha scosso la comunità di Galatina, in provincia di Lecce, il 16 aprile scorso, quando un 17enne è stato aggredito da un gruppo di giovani. Questo attacco ha portato all’arresto di cinque presunti aggressori, che ora sono collocati in due comunità penali. L’episodio evidenzia un crescente allarme sociale riguardo alla sicurezza pubblica e ai reati commessi da minorenni.
L’intervento delle autorità
Gli arresti sono stati effettuati dagli agenti del Commissariato di Galatina della polizia, in seguito a un’inchiesta avviata dalla Procura dei Minorenni di Lecce. Le ordinanze cautelari sono state emesse dal gip (Giudice per le indagini preliminari) su richiesta della dottoressa Simona Filoni, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce. I cinque giovani, con un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono accusati di aver aggredito il ragazzo in modo particolarmente violento, senza apparenti motivi.
La brutalità dell’aggressione
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione ai danni del 17enne sarebbe stata premeditata e ha coinvolto un gruppo che ha preso di mira la vittima in un momento di grande affollamento nella stazione. Questo ha messo in luce non solo la brutalità del gesto, ma anche la facilità con cui le baby gang possono operare in spazi pubblici, approfittando della presenza di molti testimoni. La necessità di interventi più incisivi per prevenire simili atti di violenza tra i più giovani è diventata sempre più evidente.
La risposta della Procura
La Procura dei Minorenni sta ora esaminando ulteriormente la dinamica dell’accaduto e le eventuali responsabilità dei giovani coinvolti nell’aggressione. La dottoressa Filoni, esperta in reati contro minori e con una carriera dedicata alla tutela delle fasce deboli, ha sottolineato l’importanza di affrontare il fenomeno della violenza giovanile con politiche efficaci e programmi di prevenzione.
Questo evento ha sollevato interrogativi su come le comunità possano rispondere a una crescente incidenza di violenza giovanile e sulla necessità di rafforzare i legami sociali per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. L’attenzione ora è rivolta non solo alla giustizia per la vittima, ma anche a come reintegrare i giovani coinvolti in un percorso di recupero e responsabilizzazione.