Cresce la tensione nel mondo del calcio europeo per la possibile esclusione di Israele dalle competizioni UEFA. La notizia, che ha preso piede soprattutto attraverso media israeliani e internazionali, riguarda una proposta da votare nel prossimo Consiglio Esecutivo UEFA, con implicazioni dirette anche sul girone di qualificazione dell’Italia. La decisione potrebbe alterare gli equilibri sportivi e politici del calcio europeo, in un contesto già segnato da forti pressioni geopolitiche.
L’UEFA tra pressioni geopolitiche e calcio: si va verso l’esclusione di Israele?
Secondo fonti provenienti da Tel Aviv, l’UEFA starebbe valutando la possibilità di sospendere tutte le squadre israeliane dalle competizioni europee. Questa iniziativa sarebbe alimentata da pressioni provenienti dal Qatar, paese che, oltre a essere un importante sponsor dell’UEFA, è rappresentato nel calcio europeo da figure di rilievo come Nasser Al-Khelaifi, presidente del Paris Saint Germain e della Lega dei club europei. Il Qatar ha subito recentemente attacchi da parte di Israele, e i media governativi qatarioti parlano di una campagna di disinformazione da parte di Tel Aviv. Israele, dal canto suo, dispone del sostegno politico di Germania e Ungheria, che potrebbero esercitare il veto su una decisione di esclusione.
La squadra israeliana coinvolta in Europa è attualmente il Maccabi Tel Aviv, inserita nel girone del Bologna, con un debutto imminente contro il Paok Salonicco. L’eventuale esclusione di Israele dall’UEFA non si limiterebbe alle competizioni continentali, ma avrebbe ripercussioni anche sulle qualificazioni FIFA per i prossimi Mondiali, mettendo in discussione la partecipazione della nazionale israeliana.
Impatti sul girone dell’Italia e sulle qualificazioni europee
Se la questione arriverà davvero sul tavolo della FIFA, il presidente Gianni Infantino si troverà di fronte a una delle situazioni più delicate del suo mandato. Da una parte, la pressione della comunità internazionale; dall’altra, l’ipotesi di un’esclusione di Israele dai Mondiali del 2026, in programma tra Stati Uniti, Canada e Messico. Una decisione che avrebbe ripercussioni non solo sportive, ma anche politiche, considerando il diretto legame con la Casa Bianca e con il presidente americano Donald Trump.
Sul piano calcistico, un’eventuale esclusione di Israele stravolgerebbe la composizione del Gruppo I delle qualificazioni. Attualmente la nazionale israeliana occupa il terzo posto, alle spalle delle capolista Norvegia e Italia. Proprio gli Azzurri ospiteranno Israele il 14 ottobre a Udine per la gara di ritorno, una sfida che a quel punto potrebbe perdere del tutto il suo valore.






