Il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha confermato la volontà di far giocare Milan-Como all’estero: ecco le sue parole
La Serie A è pronta a scrivere una pagina inedita della sua storia, e non senza polemiche. Il presidente Ezio Simonelli, neo-eletto e già noto nel mondo del calcio e dei grandi affari, ha aperto ufficialmente alla possibilità che la partita Milan-Como si giochi all’estero, precisamente in Australia. Una proposta che suona come una sfida alle tradizioni del calcio italiano e mondiale, e che potrebbe trasformare il campionato italiano nel primo torneo nazionale a disputare una gara ufficiale fuori dai confini nazionali.
San Siro chiuso per le Olimpiadi: la scintilla per l’evento storico
Il motivo che spinge verso questa scelta rivoluzionaria è ben chiaro: lo storico stadio di San Siro sarà indisponibile per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, in programma il 6 febbraio. Il weekend successivo, quando si giocherà la 24ª giornata di Serie A, il Meazza sarà ancora occupato e, a quanto pare, non c’erano altre soluzioni logistiche accettabili. Simonelli ha spiegato che la Lega ha già formalmente sottoposto la richiesta a FIGC, UEFA e FIFA, e che non sono ancora arrivate risposte negative. Tuttavia, il percorso per ottenere tutte le autorizzazioni è definito “lungo e complesso”, e servirà un importante cambio di regolamento FIFA, oggi non predisposto per partite di campionato fuori dai confini nazionali.
Una proposta che cambia il volto della Serie A: la proposta di Simonelli
La proposta di giocare a Perth, nello Optus Stadium australiano, non arriva dal nulla. Diverse offerte sono arrivate da paesi dell’area mediorientale, mentre quella formale dall’Arabia Saudita non c’è stata. Il fatto che si stia seriamente considerando l’Australia come sede per la partita Milan-Como è un segnale forte. Simonelli, dottore commercialista e uomo di mondo con legami importanti nel calcio e nella finanza, sembra voler imprimere una svolta commerciale e internazionale alla Serie A, sfruttando opportunità che fino a qualche anno fa sarebbero state impensabili. Non è solo un problema di stadio, ma un esperimento di marketing e internazionalizzazione senza precedenti per il calcio italiano.
Tra storia e provocazione: il calcio italiano sotto i riflettori mondiali
Pensateci un attimo: giocare una partita di campionato fuori dall’Italia sarebbe un colpo mediatico senza precedenti, che potrebbe attirare nuovi sponsor e aprire un mercato gigantesco in Oceania. Ma a quale prezzo? Tradizione, passione e identità territoriale rischiano di passare in secondo piano rispetto alla logica del business globale. Simonelli sembra intenzionato a portare la Serie A nell’era delle grandi multinazionali dello sport, dove il campo è solo uno degli elementi in gioco.
Il dibattito è appena iniziato e promette di infiammare tifosi, addetti ai lavori e istituzioni. Il calcio italiano si trova a un bivio: restare ancorato alle radici o lanciarsi in una dimensione globale che potrebbe cambiare per sempre il modo di vivere il campionato. Nel frattempo, Simonelli tiene il timone e guida la Lega Serie A verso un futuro incerto ma sicuramente molto interessante.






