Roma, 22 agosto 2025 – In vista della partita contro il Bologna, Gian Piero Gasperini, tecnico della Roma, ha condiviso le sue riflessioni riguardo al mercato estivo e alla composizione della rosa giallorossa. Nel corso della conferenza stampa, l’allenatore ha espresso il desiderio di poter contare su una squadra più completa, sottolineando le difficoltà incontrate nel definire la rosa entro i tempi previsti.
Roma, Gasperini sul mercato: “Avrei voluto una rosa più completa”
Gian Piero Gasperini ha dichiarato: “Avrei voluto avere una rosa più completa? Sì. Un allenatore nuovo vorrebbe mettere dentro altre idee, con i ragazzi che ci sono abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto tanto; qualcuno è arrivato a singhiozzo, poi c’è stato uno stallo. Tutti noi vorremmo partire con una rosa definita, ma questa ormai è un’utopia un po’ per tutti”. Il tecnico ha inoltre sottolineato come il mercato si possa considerare aperto fino al 31 agosto, con la società che mantiene idee chiare, ma si scontra con la complessità della realizzazione delle operazioni.
Riguardo all’acquisto di giocatori, Gasperini ha puntualizzato l’importanza di investire su giovani con prospettive future: “Bisogna prendere ragazzi che hanno un futuro, anche per fare plusvalenze. Il segnale della società andando su di me è stato questo, io sto pensando a come lavorare”. Circa il possibile impiego di Dovbyk, ha ammesso di non poter prevedere l’evoluzione della situazione, confermando comunque la convocazione del giocatore per la prossima partita.
Situazione Pellegrini e possibili sviluppi
Un passaggio significativo è stato dedicato a Lorenzo Pellegrini, attualmente in fase di recupero dopo un infortunio. Gasperini ha spiegato: “Sono arrivato che lui era infortunato e non si è mai potuto allenare con la squadra. Quello che ho visto io è che c’è una situazione non così chiara; è evidente che la società non ha intenzione di allungare il contratto ed è evidente che lui deve giocare per ambire alla Nazionale e ai suoi obiettivi”. L’allenatore ha chiarito di non volere entrare in polemiche, lasciando alla società e al giocatore la gestione della questione contrattuale, pur riconoscendo la difficoltà nel trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti.






