Durante la tredicesima edizione del Festival del Calcio Italiano ad Arezzo, Luciano Spalletti, ex commissario tecnico della nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni significative sul presente del calcio italiano e sulla sua esperienza recente alla guida azzurra, oltre a parlare della sua autobiografia appena presentata.
Le emozioni di Spalletti: “La Nazionale mi martella in testa”
Spalletti ha affrontato un tema molto personale, riflettendo sul periodo trascorso come ct della nazionale: “In questo momento l’Italia mi martella forte in testa. Non mi sono ancora posto l’obiettivo di dimenticare, anzi accetto tutto, anche il dolore, perché non è andata come volevo. Però mi riconosco l’impegno totale che ci ho messo. Ora devo lasciare passare del tempo, siamo nella fase del dolore acuto, arriveranno momenti migliori”. Le sue parole, pronunciate al Festival, hanno mostrato un lato umano e sincero dell’allenatore, reduce da un’esperienza intensa e complessa.
Durante la manifestazione, Spalletti ha avuto modo di incontrare anche l’ex allenatore Guido Carboni e di scambiare qualche parola con l’assessore allo sport di Arezzo, Federico Scapecchi, con cui ha parlato dello stadio cittadino e della squadra amaranto, entrambe “in crescita e che stanno andando bene”.
Il Festival del Calcio Italiano si conferma così un appuntamento di grande rilievo nel panorama sportivo e culturale italiano, capace di unire passione per il calcio e riflessione attraverso la letteratura e il giornalismo sportivo.
Spalletti sul campionato di Serie A: Inter e Napoli favorite
Interpellato dai giornalisti, Spalletti ha poi sottolineato come nel campionato di Serie A l’Inter e il Napoli abbiano qualche chance in più rispetto a Juventus e Milan. “Per il campionato di Serie A l’Inter è una squadra da tenere d’occhio, ha grandissime qualità. Conosco bene Chivu, l’ho allenato: diventerà un grande allenatore. Inter e Napoli hanno qualche chance in più di Juventus e Milan, ma sarà il tempo a dire se ho ragione”, ha spiegato l’allenatore toscano. Queste parole sono arrivate nel contesto della sua partecipazione all’evento culturale dedicato al calcio, durante il quale ha presentato il libro “Il paradiso esiste, ma quanta fatica” (Rizzoli), testimonianza della sua lunga carriera nel mondo del calcio.






