Mancano circa 200 giorni al via dei Mondiali 2026, ma la Fifa ha già acceso le discussioni pubblicando uno dei poster promozionali ufficiali. L’immagine, pensata per trainare l’attenzione in vista del sorteggio del 5 dicembre, ha provocato una bufera immediata: Cristiano Ronaldo non c’era.
Al suo posto, per rappresentare il Portogallo, compariva Bruno Fernandes. Una scelta che ha fatto saltare dalla sedia centinaia di migliaia di tifosi in tutto il mondo, trasformando un contenuto celebrativo in un caso mediatico.
La grafica mostrava alcuni dei protagonisti attesi al Mondiale: Lionel Messi per l’Argentina, Kylian Mbappé per la Francia, Harry Kane per l’Inghilterra, Erling Haaland per la Norvegia. Tutto nella norma, fino alla “mancanza” più rumorosa.
I commenti social sono piovuti in pochi minuti: “L’editor ha dimenticato Ronaldo? Sì, è un fan di Messi, al 100%”, scrive un utente. Un altro ironizza: “Ronaldo non ha bisogno di poster. I poster hanno bisogno di Ronaldo”.
La bufera social e le accuse di favoritismi verso Messi
L’assenza di CR7 non è stata percepita solo come un errore tecnico, ma come una vera mancanza di rispetto verso uno dei più iconici giocatori della storia del calcio. Le accuse di favoritismo verso Lionel Messi si sono moltiplicate, alimentate da una rivalità che resiste ormai da due decenni.
Il caso è stato riportato da diversi media internazionali, tra cui Bolavip, mettendo ulteriore pressione sulla Fifa. L’organizzazione, nel giro di poche ore, ha rimosso la grafica dai propri profili ufficiali, senza spiegazioni. Un gesto che ha confermato la percezione di un errore grave.
Per molti tifosi portoghesi, e non solo, la scelta iniziale è apparsa inspiegabile: Ronaldo è ancora una figura simbolica del calcio mondiale, nonostante l’età e il trasferimento in Arabia Saudita. Escluderlo da un’immagine celebrativa è stato considerato non solo sbagliato, ma quasi provocatorio.

La Fifa corregge il tiro: nuova grafica dei Mondiali con Cristiano Ronaldo
Dopo la pioggia di critiche, la Fifa ha deciso di correre ai ripari. Nelle ore successive alla rimozione del post originale, sui canali ufficiali è comparsa una nuova versione del poster. Questa volta, al centro della grafica c’era anche Cristiano Ronaldo, affiancato dagli altri top player.
La correzione ha riportato la calma tra i tifosi, che hanno accolto la decisione come un riconoscimento tardivo ma necessario. L’immagine aggiornata ha chiuso, almeno sul piano visivo, una polemica che ha messo in luce la fragilità comunicativa delle grandi organizzazioni sportive nell’era dei social.
Un caso simbolico del potere dei social e della legacy di CR7
Quello che doveva essere un semplice poster promozionale si è trasformato in una lezione di comunicazione globale. La vicenda dimostra due verità difficili da ignorare.
La prima: i social hanno il potere di smontare e influenzare le scelte delle organizzazioni sportive in tempo reale. La seconda: Cristiano Ronaldo resta un’icona planetaria, capace di incendiare il dibattito anche quando non tocca un pallone.
Con il Mondiale 2026 ormai alle porte, la Fifa sperava di inaugurare la marcia d’avvicinamento con un messaggio celebrativo. Ne è uscito un caso mediatico destinato a restare come promemoria: nel calcio globale, certe omissioni non passano mai inosservate.






