Milano, 22 dicembre 2025 – La partita di Serie A tra Milan e Como, inizialmente programmata in Australia, vive un nuovo e inatteso sviluppo. A seguito di condizioni economiche imposte dalla Confederazione asiatica, la trasferta a Perth è stata annullata, decretando la fine della controversa vicenda che aveva acceso polemiche tra tifosi, giocatori e allenatori.
Milan Como, il progetto del match a Perth e le proteste
Il 7 o 8 febbraio 2026, la gara tra Milan e Como avrebbe dovuto rappresentare la prima partita ufficiale di Serie A disputata in terra australiana, un evento senza precedenti nel massimo campionato italiano. Tuttavia, la scelta di trasferire l’incontro a Perth – città da due milioni di abitanti e tra le metropoli più isolate d’Australia – aveva suscitato un’ondata di critiche. Tifosi e abbonati, contrari a questa “esilio forzato”, avevano espresso forti perplessità sulla decisione, condivise anche da diversi allenatori.
L’ostacolo principale era rappresentato dall’indisponibilità dello stadio di San Siro, impegnato in quei giorni con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. La Lega Serie A, guidata dal presidente Simonelli, aveva annunciato l’accordo con entusiasmo, ma la successiva richiesta di garanzie economiche non precisate da parte della Confederazione asiatica ha bloccato il progetto. La Lega ha rifiutato ulteriori rilanci, sancendo così la cancellazione definitiva del match a Perth.
Un fenomeno globale: confronto con la Liga spagnola
Il caso italiano di Milan-Como si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra leghe calcistiche e giocatori riguardo alle trasferte internazionali. In Spagna, ad esempio, la Liga ha recentemente annullato la partita tra Villarreal e Barcellona prevista a Miami, a causa di instabilità politica e proteste dei calciatori, che hanno denunciato la mancanza di dialogo con i vertici della Lega.
Anche nel caso italiano, le critiche hanno sottolineato il rischio di perdere il legame con il territorio e la comunità locale, trasformando la Serie A in un prodotto commerciale globale simile alla Premier League, che esporta partite in tutto il mondo per motivi economici.
Le preoccupazioni dei giocatori e le implicazioni sportive
Dal punto di vista sportivo, la trasferta australiana avrebbe comportato un notevole dispendio di energie, con conseguenze negative sul recupero fisico e sulla preparazione tecnica. Calciatori come il francese Adrien Rabiot del Milan avevano già manifestato il loro malcontento per i viaggi estremi e le difficoltà logistiche.
Anche i sindacati dei calciatori hanno più volte richiamato l’attenzione sui possibili rischi per la salute e la sicurezza professionale legati a queste trasferte internazionali, tema che nel dibattito italiano non ha però mai raggiunto un’efficace incisività.
Questo episodio segna dunque un punto di riflessione sul futuro della Serie A e sulle modalità con cui il calcio italiano intende confrontarsi con le sfide della globalizzazione e del business sportivo.






