Milano, 22 settembre 2025 – La questione dello stadio di San Siro torna al centro del dibattito con una nuova presa di posizione del presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, che esprime forte preoccupazione per il futuro dell’impianto e per il ruolo di Milano nel panorama calcistico europeo.
San Siro tra storia e necessità di innovazione
Durante un’intervista a Radio Anch’io lo Sport e successivamente a Sky Sport, Marotta ha sottolineato come Milano, pur essendo una delle città più attrattive d’Europa, rischi di diventare marginale nel calcio internazionale a causa delle condizioni attuali del Meazza. Il presidente nerazzurro ha evidenziato che lo stadio non è più in grado di ospitare una finale di Champions League e che la città non sarà candidata per ospitare gli Europei del 2032. Marotta ha descritto il Meazza come una struttura “fatiscente, vetusta, che necessita di manutenzione continua”. Ha richiamato l’esempio di Wembley, demolito e ricostruito, per ribadire la necessità di un intervento simile anche a Milano.
Nonostante il valore storico del Meazza, che rappresenta la storia di due grandi club milanesi, Marotta ha spiegato che è indispensabile guardare avanti e realizzare uno stadio nuovo e moderno, con investimenti privati da parte di Inter e Milan.
Il rischio di lasciare Milano e le pressioni politiche
Il presidente dell’Inter ha anche espresso preoccupazione per il dibattito politico che, a suo avviso, rallenta il progetto di rinnovamento: “Gli attori principali sono politici di trent’anni fa, molto conservatori, che non comprendono l’innovazione necessaria”. Marotta ha ribadito che, se non si riuscirà a trovare una soluzione condivisa con il Comune di Milano, le società potrebbero essere costrette a cercare alternative fuori dal territorio comunale.
“La priorità è restare nel Comune di Milano perché Milan e Inter sono società milanesi, ma se ci fossero difficoltà, inevitabilmente dovremo guardare oltre”, ha detto il dirigente, sottolineando che l’investimento sarà interamente privato e non richiederà fondi pubblici.
Tra i vantaggi attesi da un nuovo stadio, Marotta cita miglioramenti nelle strutture, incremento dell’occupazione e sviluppo del turismo, elementi fondamentali per mantenere Milano competitiva a livello europeo. Inoltre, ha ricordato il divario economico con altri club europei, che incassano fino a 300 milioni di euro dai loro impianti, contro gli 80 milioni circa di Milan e Inter, generando un gap che si ripercuote sulla competitività sportiva.
L’argomento rimane dunque centrale nel dibattito sportivo e politico cittadino, con le prossime settimane che saranno decisive per le decisioni sul futuro del Meazza.






