La vicenda che ha coinvolto un giovane portiere di tredici anni, protagonista di una violenta rissa durante una partita a Collegno, ha subito un importante sviluppo. Dopo l’iniziale sostegno da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio e dei suoi rappresentanti, l’invito riservato al ragazzo per un’esperienza con la Nazionale italiana giovanile è stato revocato in seguito a una decisione del giudice sportivo.
Il caso del portiere di 13 anni e la revoca dell’invito da parte della Nazionale
Il giovane portiere, tesserato con il Volpiano Pianese, era stato inizialmente accolto nel centro tecnico di Coverciano da Gianluigi Donnarumma, capitano della Nazionale italiana e portiere del Manchester City, in un gesto di solidarietà dopo l’episodio che ha riempito le pagine di cronaca. La rissa scoppiata sul terreno di gioco di Collegno, però, nascondeva dei risvolti che hanno cambiato tutto: secondo la giustizia sportiva, il ragazzo avrebbe colpito un avversario già a terra, un comportamento che è stato definito “spregevole” e che ha portato a una squalifica di un anno.
La Federcalcio ha così deciso di annullare l’invito, ritenendo che la gravità dell’episodio non fosse compatibile con la partecipazione a un raduno azzurro. Questo dietrofront ha spento sul nascere l’opportunità mediatica e sportiva che si era aperta per il giovane atleta, rimandando ogni possibilità di crescita a un momento successivo.






