Milano, 24 ottobre 2025 – L’intervista di Katia Ancelotti, figlia del commissario tecnico della nazionale brasiliana, Carlo Ancelotti, offre uno sguardo intimo e inedito sul carattere e la vita privata di uno degli allenatori più vincenti e rispettati al mondo. In un dialogo raccolto dal Corriere della Sera, Katia racconta il “Carlo” lontano dai riflettori, svelando dettagli personali e familiari che contribuiscono a comprendere meglio il mito del calcio contemporaneo.
Il rapporto familiare e la frattura con Gattuso
Katia Ancelotti si apre sul rapporto con il padre, definendolo un uomo semplice e genuino, “un semplicione che mangia male e veste così così”. La figlia del tecnico brasiliano parla anche della delicata rottura tra Carlo Ancelotti e Rino Gattuso, che subentrò a lui sulla panchina del Napoli: “Non si sono più sentiti né visti. Papà ci è rimasto male e non fa finta di niente. Rino non lo ha mai più chiamato”. Questa distanza ha lasciato un segno nella famiglia, confermando la profondità dei legami e delle delusioni nel mondo del calcio.

Katia sottolinea inoltre il rapporto di Ancelotti con i social e le critiche, in particolare quelle legate alla sua esperienza napoletana: “Mica leggeva o sentiva che a Napoli dicevano che era venuto a prendere la pensione? Quella cosa lì a me ha fatto malissimo”. La figlia evidenzia come Carlo, nonostante la fama, abbia sempre mantenuto una forte presenza paterna e un ruolo da marito, soprattutto in un contesto familiare dove la madre era spesso assente.
Il peso del cognome Ancelotti nel calcio
Katia affronta anche il tema della pressione legata al cognome, soprattutto per suo fratello Davide, anch’egli allenatore, attualmente alla guida del Botafogo in Brasile: “Mio fratello ha subìto molte critiche per aver iniziato ad allenare con papà. Credo abbia fatto più fatica degli altri perché gli hanno sempre puntato il dito”. La figlia del tecnico si dichiara infastidita dal fatto che si parli più di Davide che di altri figli di allenatori, citando l’esempio di Pioli.



