In vista della partita di calcio tra Italia e Israele in programma a Udine il 14 ottobre, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato la necessità di mantenere la massima attenzione senza però creare allarmismi. A margine del convegno organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) al Cnel di Roma, il ministro ha ribadito che “tutte le giornate sono a rischio”, ma ciò non deve tradursi in un clima di allarme, bensì in una vigilanza costante e rigorosa.
Italia-Israele: massima attenzione per l’evento sportivo
Interpellato dai giornalisti sul possibile rischio di incidenti durante l’incontro sportivo, Piantedosi ha precisato che non si tratta di una questione di “regia”, ma semplicemente di garantire che la partita si svolga come un evento sportivo, capace di rappresentare un segno di pacificazione e fratellanza. “Garantiremo una cornice di sicurezza molto importante”, ha assicurato il ministro, evidenziando come la partita possa contribuire a dare un significato positivo al processo di pacificazione in Medio Oriente, soprattutto nel delicato momento storico che si sta vivendo.
Controlli rafforzati e clima di sicurezza
Il ministro ha inoltre sottolineato l’attenzione costante delle autorità italiane verso tutti i fenomeni legati alla sicurezza, in particolare in questo periodo segnato dal secondo anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. In diverse città italiane, tra cui Roma, Bologna e Torino, sono stati intensificati i controlli e vietate manifestazioni che inneggiano a eventi terroristici o che potrebbero degenerare in violenze. La città di Roma, in particolare, ha visto l’area del Ghetto ebraico e tutti i luoghi simbolo della cultura ebraica sotto stretta sorveglianza, mentre la commemorazione ufficiale delle vittime è stata rinviata al 12 ottobre per rispettare la festività di Sukkot.
Piantedosi ha concluso ricordando che andare oltre nella discussione su eventuali “regie” rischierebbe di creare fraintendimenti: la priorità rimane la sicurezza e la prevenzione, al di là di ogni valutazione politica o ideologica.






