Roma, 25 settembre 2025 – La UEFA si prepara a votare la prossima settimana una decisione che potrebbe avere un impatto significativo sulle qualificazioni ai prossimi Campionati Mondiali di calcio. Stando a quanto riportato dal The Times, l’organismo che governa il calcio europeo è orientato ad escludere la nazionale di Israele dalle competizioni calcistiche continentali, una misura derivante dalle tensioni geopolitiche e dal conflitto in corso in Medio Oriente.
Implicazioni per la nazionale italiana nelle qualificazioni mondiali
Israele, che fa parte della UEFA nonostante la sua collocazione geografica in Asia, è attualmente inserita nel gruppo I delle qualificazioni europee per i Mondiali 2026 accanto a Italia, Norvegia, Moldova ed Estonia. L’eventuale esclusione di Israele, che si attende venga approvata con la maggioranza dei voti, comporterebbe la cancellazione delle partite previste contro questa squadra, influenzando così il calendario e la classifica del girone. La squadra guidata dal ct Gennaro Gattuso potrebbe trovarsi a dover ricalcolare le proprie strategie per assicurarsi la qualificazione alla fase finale del torneo.
Dal punto di vista tecnico e sportivo, l’esclusione comporterebbe una riduzione delle partite del girone, modificando la dinamica della competizione e potenzialmente facilitando il percorso di Italia e Norvegia, attualmente le squadre più competitive nel gruppo. Tuttavia, si tratterebbe di una situazione eccezionale, che coinvolge il ruolo politico del calcio e la sua interazione con eventi internazionali.
Il ruolo della UEFA nel calcio europeo e internazionale
La UEFA, con sede a Nyon, è l’organismo che regola il calcio europeo e organizza competizioni di rilievo come la Champions League, l’Europa League e i Campionati Europei. Presieduta dallo sloveno Aleksander Čeferin, l’associazione conta 55 federazioni affiliate, tra cui quelle di paesi transcontinentali come Turchia, Russia e appunto Israele. La decisione di escludere Israele rappresenterebbe un precedente significativo nella storia del calcio europeo, evidenziando come il mondo dello sport possa rispondere a crisi di natura politica e umanitaria.
L’esclusione, se confermata, non riguarderebbe solo il calcio maschile, ma potrebbe estendersi anche alle competizioni giovanili e femminili, oltre che al calcio a 5, in linea con la politica di condotta etica e responsabilità sociale che la UEFA intende promuovere.
L’esito del voto della UEFA atteso nei prossimi giorni sarà quindi monitorato con attenzione non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai tifosi e dagli osservatori internazionali, poiché definirà nuovi equilibri nella corsa alle qualificazioni mondiali e influenzerà il rapporto tra sport e politica a livello globale.






