Milano, 12 luglio 2025 – Continua la stretta di Inter e AC Milan nei confronti degli ultrà considerati “non graditi” negli stadi milanesi, in particolare allo Stadio Giuseppe Meazza, che ospita le gare casalinghe di entrambe le squadre. Le due società hanno deciso di respingere le richieste di rinnovo degli abbonamenti di centinaia di tifosi appartenenti alle curve, in linea con i codici etici sottoscritti e a seguito delle indagini giudiziarie che hanno coinvolto il mondo ultras.
Le motivazioni del blocco e il profilo dei tifosi esclusi
Il provvedimento si basa sugli esiti dell’inchiesta denominata «Doppia curva», condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha messo in luce reti di affari criminali, comprendenti anche episodi di violenza e due omicidi legati all’ambiente ultras sia nerazzurro sia rossonero. Tra i tifosi esclusi figurano coloro che sono stati destinatari di Daspo (divieto di accesso agli impianti sportivi) e coloro che sono stati segnalati o sanzionati per comportamenti scorretti, violenti o per aver preso parte a scontri.
Alcuni nomi sono emersi direttamente dall’inchiesta guidata dal pm Paolo Storari, che ha portato all’arresto di capi ultrà e a condanne fino a dieci anni di reclusione nelle ultime settimane. La volontà delle società, in accordo con procura, questura e Ministero dell’Interno, è quella di interrompere qualsiasi collegamento con queste dinamiche criminali e di assicurare un ambiente più sicuro e regolamentato all’interno dello stadio.
Nuove regole sulla gestione degli abbonamenti e misure di sicurezza
Parallelamente al rifiuto delle richieste di rinnovo, Inter e Milan hanno introdotto un blocco totale alla cessione degli abbonamenti per i settori di curva: il secondo anello blu per il Milan (Curva Sud) e il secondo anello verde per l’Inter (Curva Nord). Questa decisione nasce anche dalla necessità di contrastare la rivendita illecita e la gestione parallela dei biglietti, una prassi emersa nelle indagini, in cui si utilizzavano tessere intestate a persone fittizie per permettere l’ingresso a più supporter a fronte di un sovrapprezzo.
Altri settori dello stadio hanno subito limitazioni sulla rivendita dei biglietti, come l’introduzione di un sovrapprezzo variabile per l’Inter, ma la misura più rigorosa riguarda proprio le curve, considerate i luoghi simbolo delle frange ultras problematiche.
Inoltre, è imminente l’attivazione di un sofisticato piano di sicurezza con l’installazione di telecamere dotate di riconoscimento facciale ai tornelli del Meazza. Dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni dal Garante per la Privacy, il sistema dovrebbe entrare in funzione già all’inizio della stagione 2025/26, con l’obiettivo di monitorare con precisione gli accessi e prevenire l’ingresso di soggetti sottoposti a Daspo o inseriti nelle liste dei tifosi “non graditi”. Questo modello di sicurezza potrebbe diventare un riferimento per gli altri stadi italiani.
L’impatto sulle tifoserie di Milan e Inter
Le azioni delle due società si inseriscono in un contesto di forte pressione da parte delle autorità per debellare la criminalità organizzata infiltrata nelle curve. Dopo anni di episodi violenti e infiltrazioni mafiose emerse dall’inchiesta “Doppia curva”, che ha coinvolto figure di spicco dell’ultrasimo nerazzurro e rossonero, la decisione di Inter e Milan rappresenta un netto cambio di passo nel rapporto tra club e tifoserie.
Le misure adottate mirano a restituire uno stadio più sicuro e accogliente, tutelando la maggioranza dei tifosi che si comportano correttamente e contribuendo a un clima sportivo più sereno. Tuttavia, la decisione di escludere centinaia di ultras dalle curve comporterà inevitabilmente tensioni, ma appare imprescindibile per scongiurare il ripetersi di episodi criminali che hanno macchiato il calcio milanese negli ultimi anni.






