Nessuna pietà da parte dell’UEFA. Il Crystal Palace viene retrocesso in Conference League per violazione delle norme sulla multiproprietà. Tutto questo perché John Textor oltre ad avere quote nel Crystal Palace è proprietario anche del Lione, recentemente riammesso in Ligue 1 prenderà parte alla prossima edizione dell’Europa League. Il Palace proporrà appello all’Arbitrato per lo Sport ma, stando così le cose, il Nottingham Forest è pronto a prendere il posto della squadra di Oliver Glasner che aveva ottenuto il pass per la seconda competizione europea continentale, dopo aver battuto il Manchester City in finale di FA Cup.
L’UEFA aveva dato tempo al Crystal Palace fino allo scorso 1 marzo per dimostrare l’assenza di potere decisionale di John Textor nel club: una scadenza non rispettata e che ha spalancato le porte al Lione la cui precedenza nella qualificazione è giustificata dalla migliore posizione in classifica rispetto al Palace. La retrocessione d’ufficio in Ligue 2 del club francese, dovuta alle note difficoltà finanziarie, sembrava aver messo al sicuro la posizione del Crystal Palace, ma la riammissione sancita dalla sentenza d’appello ha fatto vacillare tutte le certezze del club.
Crystal Palace: il sogno infranto dell’Europa League
Come detto, il Crystal Palace si era guadagnato sul campo l’accesso all’Europa League dopo aver battuto in finale di FA Cup il Manchester City per quello che è stato un evento storico per il club: il primo major trophy della sua storia. Già all’indomani del trionfo, però, i dubbi circa la conferma della partecipazione all’Europa League si erano fatti sempre più insistenti. John Textor possedeva il 43% del Palace e il 77% del Lione ed il club di Londra ha sempre specificato di essere un’entità separata rispetto a quella francese: una giustificazione non considerata dall’UEFA.
Peraltro, lo stesso proprietario del Nottingham Forest, Evangelos Marinakis possiede alcune azioni nell’Olympiakos, ma ha dribblato le stringenti regole UEFA sulla multiproprietà cedendo alcune quote del club di Premier League. Una strada percorsa (troppo tardi) a giugno, anche da John Textor che ha ceduto ai New York Jets il suo 43% nel Crystal Palace e rinunciato ad ogni potere decisionale nel Lione. Ora, però, sarà battaglia aperta con l’UEFA. Il Crystal Palace è pronto a ricorrere in appello contro la decisione del massimo organo calcistico continentale ed anche i tifosi faranno sentire la loro voce. La comunità del Crystal Palace si sente defraudata di un risultato sportivo conquistato sul campo e da un verdetto che, ancora una volta, sembra essere la prova dell’adozione del detto “due pesi e due misure”.
Articolo di Alfonso Russo






