In casa Inter non c’è solo il duello tra Yann Sommer e Josep Martinez a tenere banco tra i pali. Nelle ultime settimane, agli allenamenti ad Appiano Gentile si è aggiunto un volto nuovo che sta catalizzando l’attenzione di tutti: Henrikas Adomavicius, portiere lituano classe 2009, alto quasi due metri e già considerato un piccolo fenomeno del vivaio nerazzurro.
Appena sedici anni compiuti, ma già un fisico da senior (1,98 metri di altezza) e una maturità che ha convinto anche Cristian Chivu, che ha deciso di aggregarlo alla prima squadra per le sessioni di allenamento accanto a Sommer e Martinez.
Henrikas Adomavicius, dall’Under 16 dell’Inter alla prima squadra in meno di un anno
La storia di Adomavicius è una di quelle che spiegano perché il vivaio dell’Inter resta tra i più prolifici d’Europa. Il ragazzo è arrivato a Milano nel febbraio 2025, prelevato dal Kauno Zalgirio, storica società lituana da cui il club nerazzurro lo osservava da mesi.
Doveva giocare con l’Under 16, ma nel giro di poche settimane ha bruciato ogni tappa. Dopo due mesi era già titolare sotto età nell’Under 18, poi sono arrivate le prime convocazioni in Primavera tra la fine della scorsa stagione e l’inizio dell’attuale.
Un’ascesa rapidissima, costruita su basi solide: riflessi pronti, senso della posizione, sicurezza nelle uscite e, soprattutto, una freddezza che ha stupito anche i preparatori dei portieri di prima squadra. “Sembra avere dieci anni di più”, avrebbe commentato un membro dello staff tecnico.
Ora è il vice nell’Under 23 e si allena con i big
Con Calligaris promosso in prima squadra al posto dell’infortunato Di Gennaro, Adomavicius è diventato il vice di Melgrati nell’Under 23 allenata da Stefano Vecchi. Una responsabilità enorme per un ragazzo di appena sedici anni, ma che lui sta gestendo con naturalezza.
Il suo percorso è perfettamente inserito nella nuova filosofia interista: valorizzare il settore giovanile e creare un filo diretto tra le categorie.
Non è un caso che, dopo l’addio di Handanovic e la transizione verso una gestione “a due” tra Sommer e Martinez, la dirigenza stia osservando con attenzione i giovani portieri di casa.
Gerarchie tra i pali: dal senior al baby fenomeno
Oggi la rosa dei portieri dell’Inter si articola così:
Prima squadra: Sommer, Martinez e (temporaneamente) Calligaris.
Under 23: Melgrati titolare, Adomavicius vice, Raimondi (classe 2005) come terza opzione.
Primavera: Alain Taho e Matteo Farronato si alternano tra campionato e Youth League.
Una catena di continuità che dimostra la solidità del progetto. E se per Martinez — alternato a Sommer da Chivu — il futuro resta da decifrare, l’Inter sembra già aver trovato il suo portiere del domani.
Talento e prospettiva: perché Adomavicius può essere “l’erede”
Alto, coordinato e sorprendentemente agile per la sua struttura fisica, Adomavicius incarna l’idea del portiere moderno: reattivo tra i pali ma anche abile nel gioco con i piedi.
In Lituania era già considerato un prodigio: a 14 anni difendeva la porta dell’U-19 del Kauno Zalgirio, mentre a 15 si allenava con i professionisti.
All’Inter lo descrivono come un ragazzo serio e concentrato, poco incline ai riflettori e totalmente immerso nel lavoro. E anche se la strada verso un possibile debutto in Serie A è ancora lunga, il suo nome è già segnato in rosso nelle agende degli osservatori.
Inter, Il futuro tra i pali è (forse) già a Milano con Henrikas Adomavicius
Mentre l’Inter valuta il rendimento di Martinez — a cui Chivu concederà qualche chance in più rispetto alla scorsa stagione — Adomavicius continua a stupire in silenzio, allenandosi ogni giorno accanto ai suoi idoli.
In un calcio dove spesso le promesse si bruciano in fretta, il portiere lituano del 2009 rappresenta la speranza di un futuro costruito con pazienza: un gigante che, per ora, si limita ad osservare. Ma il giorno in cui toccherà a lui, l’Inter vuole farsi trovare pronta.






