Napoli, 19 dicembre 2025 – In occasione del Consiglio Federale tenutosi oggi, il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, ha affrontato con fermezza diverse tematiche calde legate al mondo del calcio italiano, tra cui la controversa trasferta del match di Serie A tra Milan e Como prevista a Perth, Australia, e le recenti polemiche legate ai comportamenti di tecnici e dirigenti in campo.
La trasferta di Serie A a Perth: tra autonomia della Lega e questioni di equità

Durante la conferenza stampa, Gravina ha sottolineato che la Federazione ha concesso una disponibilità prudente ad assecondare una scelta che rientra nell’autonomia della Lega di Serie A, riferendosi alla partita Milan-Como che si giocherà il 7 o 8 febbraio a Perth. Ha però evidenziato l’importanza di ulteriori riflessioni sull’impiego di un arbitro asiatico per questo incontro, definendo il tema “meritevole di approfondimento per garantire equità”.
“Occorre capire cosa si mette e cosa si riceve sul piatto della bilancia”, ha dichiarato Gravina, rimarcando la qualità dei direttori di gara italiani, considerati eccellenze a livello internazionale. Pur riconoscendo che l’arbitro designato sarà sicuramente tra i migliori al mondo, ha ricordato che si tratta di un’eccezione al regolamento del campionato italiano, in quanto è la prima volta che una partita di Serie A si disputa fuori dai confini nazionali e non come evento spot.
La trasferta australiana, infatti, è al centro di polemiche non solo per le difficoltà logistiche ma anche per la perdita di identità dei club e il legame con le comunità locali, temi recentemente evidenziati anche da sindacati e alcuni giocatori come il francese del Milan Adrien Rabiot. La decisione ha suscitato dibattiti simili a quelli che hanno portato alla cancellazione di una partita della Liga spagnola a Miami, dove la protesta dei calciatori ha bloccato l’evento.
Critiche agli atteggiamenti in panchina: un appello all’etica e al fair play
Gravina ha espresso un duro giudizio sugli atteggiamenti poco rispettosi da parte di tecnici e dirigenti, citando direttamente le recenti controversie che hanno coinvolto figure come Oriali e Allegri.
“Parliamo di figuracce. Le sanzioni si applicano alle violazioni del regolamento sportivo, ma qui si tratta di un fatto culturale”, ha affermato il presidente FIGC, rimproverando la normalizzazione delle offese e dei comportamenti aggressivi in campo.
Ha definito inguardabili i movimenti di panchina e le urla con cui si cerca di condizionare le decisioni arbitrali, sottolineando che tali atteggiamenti ledono l’immagine del calcio in generale. “Basta con questo modo di esternare offese e violenze gratuite. Stiamo parlando di etica e fair play, concetti che si promuovono ma che poi in campo vengono ignorati”, ha concluso.
Lo sguardo al futuro: fiducia per il Mondiale 2026
Infine, il presidente Gravina ha voluto rivolgere uno sguardo ottimista verso il futuro della nazionale azzurra: “Abbiamo un girone mondiale particolarmente abbordabile e tutte le condizioni per voltare pagina. C’è grande fiducia e consapevolezza di essere gli arbitri del nostro destino. Dobbiamo centrare questo obiettivo”.
Gabriele Gravina, in carica come presidente della FIGC dal 2018 e confermato nel suo terzo mandato a febbraio 2025 con oltre il 98% dei voti, continua dunque a guidare con determinazione la Federazione in un momento delicato per il calcio italiano, tra innovazioni e sfide culturali da affrontare.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Napoli - Milan, Gravina: "Una vergogna, basta con certi atteggiamenti"






