Udine, 1 settembre 2025 – In vista della partita di qualificazione ai Mondiali di calcio 2026 tra Italia e Israele, in programma il 14 ottobre allo stadio Friuli di Udine, la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), guidata dal presidente Gabriele Gravina, sta lavorando a un progetto umanitario in collaborazione con la UEFA. L’iniziativa nasce con l’intento di portare un contributo concreto di solidarietà in un momento segnato dal grave conflitto in Medio Oriente, che coinvolge la popolazione palestinese e gli ostaggi israeliani.
Italia-Israele: dialogo tra FIGC e UEFA per un’iniziativa umanitaria
Dal ritiro della Nazionale azzurra a Coverciano, dove è presente lo stesso Gravina, è emersa la volontà di aderire a un progetto di supporto umanitario in concomitanza con la partita di Udine tra Italia e Israele. Tra le ipotesi allo studio vi è la collaborazione con la UEFA Foundations for Children, già attiva in eventi recenti come la finale di Supercoppa europea del 13 agosto scorso. La FIGC ha annunciato che, appena definito, il progetto sarà comunicato ufficialmente nelle prossime settimane, confermando così la volontà di un gesto concreto a favore delle vittime del conflitto.
Il commissario tecnico della Nazionale, Rino Gattuso, ha espresso il suo pensiero sul tema, commentando le preoccupazioni per l’ordine pubblico espresse dal sindaco di Udine: “Sono uno di pace e mi auguro che in tutto il mondo ci sia la pace. Mi fa male vedere bambini e civili colpiti e uccisi, è la cosa che mi tocca di più. La FIGC si sta dando da fare per trovare soluzioni e giocare a Udine in maniera perfetta dal punto di vista della sicurezza.”
Le tensioni e le mobilitazioni nei confronti del match
Non mancano tuttavia le voci critiche nei confronti della disputa della partita. Diverse realtà, tra cui movimenti accademici e associazioni, chiedono il boicottaggio dell’incontro per motivi etici e politici legati alla situazione in Palestina. In particolare, numerose università italiane hanno sospeso la collaborazione con istituti israeliani, ritenendo che la cooperazione scientifica possa alimentare un sistema di occupazione e violazione dei diritti umani. Inoltre, è stato sottolineato come la FIFA stessa preveda l’esclusione dell’Israel Football Association per aver incorporato club situati in insediamenti considerati illegali secondo il diritto internazionale.





