Manchester, 1 agosto 2025 – Un nuovo caso di sospetti legati al doping scuote il mondo del calcio inglese, coinvolgendo uno dei club più prestigiosi della Premier League, il Manchester United. L’inchiesta, emersa da un articolo del quotidiano The Guardian, rivela che nel 2024 David Rozman, capo assistente della squadra di ciclismo Ineos Grenadiers, ha lavorato per un mese presso lo staff medico e fisioterapico dello United.
Rozman-Manchester United: ecco il loro legame
Rozman, figura chiave nel mondo del ciclismo, è noto per essere stato costretto a lasciare il Tour de France di luglio 2024 dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta dell’Agenzia Internazionale per i Test (ITA) per presunti legami con il medico tedesco Mark Schmidt, condannato per doping ematico. Lo sloveno aveva trascorso quattro settimane all’Old Trafford nel 2024, come parte di uno scambio di competenze tra le realtà sportive del gruppo Ineos Sport, di cui il miliardario inglese Jim Ratcliffe è azionista di minoranza anche del Manchester United.
Il club di calcio ha confermato la presenza di Rozman nel proprio staff per un mese, sottolineando che faceva parte di un programma di collaborazione interna tra le squadre di ciclismo e calcio di Ineos. La stretta relazione tra i due team è dimostrata anche da dettagli come la presenza di un autobus della Ineos fuori dal centro sportivo di Carrington, sede degli allenamenti dello United, durante lavori di ristrutturazione.
Indagini e conseguenze per Ineos e il Tour de France
Le indiscrezioni parlano di scambi di messaggi tra Rozman e Schmidt risalenti al 2012, quando Rozman era massaggiatore nel Team Sky, predecessore degli Ineos Grenadiers, al fianco di campioni come Bradley Wiggins e Chris Froome. La squadra di ciclismo ha dichiarato di essere a conoscenza delle accuse, ma di non aver ricevuto alcuna prova concreta né invito formale a collaborare con le autorità investigative.
Rozman ha lasciato il Tour de France di quest’anno dopo aver ricevuto una richiesta di deposizione dall’ITA. Nel frattempo, il ciclista Chris Froome ha rimosso dai suoi profili social ogni foto che lo ritrae insieme a Rozman, a testimoniare la delicatezza della situazione.
Questo caso riporta l’attenzione sulle possibili infiltrazioni di pratiche illecite in ambito sportivo, con un effetto a catena che coinvolge discipline diverse ma collegate da interessi imprenditoriali comuni.






