Coppa Italia femminile, Cantore in mixed zone con la maglia di Sara Gama: “Felici di aver vinto”
L’attaccante delle Juventus Women, che ha siglato il gol del raddoppio bianconero, commenta la vittoria per 4 a 0 contro la Roma nella finale dello stadio ‘Giuseppe Sinigaglia’ di Como che è valsa il ‘double’, l’accoppiata Scudetto-Coppa Italia
Calcio (Como). Boattin ha detto che aveva la percezione di vincere questa finale già in pullman perché avete cantato l’inno e c’era un’aria diversa, anche tu hai avuto questa percezione? “Sì, l’ho pensato quando la cassa si è spenta, almeno il telefono di Cri (Cristiana Girelli, ndr) non andava più, non so come, e abbiamo cantato a cappella urlando fortissimo. Poi anche quando ci siamo abbracciate durante l’inno di Mameli, ho avuto delle sensazioni anch’io positive. È chiaro che secondo me, questo voglio e devo dirlo, la partita che hanno fatto loro (le calciatrici della Roma, ndr) non rispecchia le loro qualità. Però noi ovviamente siamo felici di aver vinto. Loro sicuramente vengono da un periodo difficile, ma tutta la rosa della Roma ha giocatrici di grande qualità”. Così la numero 9 delle Juventus Women, Sofia Cantore, che ha siglato il gol del raddoppio bianconero nella finale di Coppa Italia femminile disputata allo stadio ‘Giuseppe Sinigaglia’ di Como, vinta 4 a 0 contro la Roma e che è valsa il ‘double’ (l’accoppiata Scudetto-Coppa Italia, ndr).
E sul suo percorso e la sua crescita, sia a livello di prestazioni personali che di squadra, l’attaccante bianconera aggiunge: “Non avevo aspettative, sono contenta di aver dato il mio contributo alla squadra. Alla fine, a un certo punto, il percorso ti porta ad esplodere o comunque a crescere anno dopo anno. Secondo me l’anno scorso non giocavo male. Sicuramente non avevo la stessa concretezza né a livello di assist né di gol, però a livello di prestazione secondo me non è che giocavo male. Mi mancava quel tassello in più che probabilmente quest’anno ho messo anche per una posizione un po’ più vicina alla porta, magari anche per un modo di giocare più verticale. Però penso che faccia parte della crescita di una calciatrice e prima o poi è uno step che magari arriva per tutti”.
Pungolata sulla possibilità di vincere un giorno, in futuro, il Pallone d’Oro, Cantore sorride, ridendo le va pure di traverso la saliva ed inizia anche a tossire: “Per quanto riguarda il Pallone d’Oro, no comment. Non è una cosa che ho mai pensato onestamente, è una cosa che mi diverte leggendola, mi faccio una risata. Però come non avevo aspettative su questa stagione, non ho aspettative sul mio futuro e su dove posso arrivare. Quindi gioco, mi diverto e poi vediamo”.
Due ‘torte’ come ‘dessert’ a fine stagione per la Juve: la vittoria del campionato e quindi la conquista dello Scudetto e poi anche il trionfo in Coppa Italia. E la ‘ciliegina’ con la Nazionale? “Adesso inizia quasi un’altra piccola stagione – spiega la giovane calciatrice classe 1999 -. Sicuramente si mette un punto da oggi e la testa sarà totalmente focalizzata sulla Nazionale. Come ho già detto tante volte, con l’arrivo di Soncin (Andrea Soncin è il c.t. della Nazionale di calcio femminile, ndr) abbiamo avuto una ventata d’aria fresca, ha portato leggerezza all’interno del gruppo, ma anche molta determinazione. Noi sappiamo dove possiamo arrivare e ce la metteremo tutta per fare il meglio possibile. È chiaro che il livello internazionale è molto alto. Comunque anche il livello del campionato si sta alzando e questo poi ci aiuta a performare meglio anche in Nazionale, però le partite poi lì sono dure e noi faremo, come ho detto prima, il nostro meglio”.
Hai una maglia particolare addosso, che è la maglia di Sara Gama. Ci racconti cosa ti ha lasciato in questi anni? “Sì, perché la mia non so dov’è”, risponde Sofia Cantore scherzando e poi si rifà seria, aggiungendo e sottolineando l’importanza della presenza in rosa di una compagna così esperta: “Sara ci ha lasciato dei valori, sia di vita sia di campo, che ci porteremo avanti negli anni. La cosa che a me fa sempre rimanere a bocca aperta è che con Sara si può parlare di qualsiasi cosa, ha un’apertura mentale e una cultura a 360 gradi che a me spiazza. Nel nostro mondo lei porta tante cose nuove, sa tantissime cose ed è una persona veramente di spessore, per tutto quello che ha fatto”. (Luca Piludu/alanews)

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