Castel Volturno, 12 novembre 2025 – Il Napoli ha ripreso gli allenamenti nel pomeriggio al centro sportivo di Castel Volturno, ma senza Antonio Conte. L’allenatore è ufficialmente in permesso fino a domenica, come comunicato dal club, ma la sua assenza arriva in un momento particolarmente delicato per l’ambiente azzurro, ancora scosso dopo la sconfitta di Bologna e le dure parole pronunciate dal tecnico nel post-partita: “Non ho voglia di accompagnare un morto”. Nonostante le tensioni e le indiscrezioni di un possibile confronto con Aurelio De Laurentiis, al momento non sono previsti incontri tra i due.
Antonio Conte assente all’allenamento
La squadra è tornata in campo a ranghi ridotti, con dieci giocatori impegnati con le rispettive nazionali. A dirigere l’allenamento è stato Christian Stellini, vice di Antonio Conte, che ha guidato la seduta pomeridiana al Training Center. Nel frattempo, il tecnico si trova a Torino, dove è arrivato già domenica sera per partecipare al diciottesimo compleanno della figlia Vittoria. Sebbene il permesso sia stato concesso regolarmente, la prolungata assenza di Conte desta sorpresa, soprattutto considerando la sua fama di allenatore scrupoloso e presente in ogni dettaglio del lavoro quotidiano.
La società partenopea ha ribadito che si tratta di un’assenza programmata, favorita anche dalla pausa del campionato, ma l’atmosfera resta carica di incertezze. Dopo le recenti tensioni, la pausa potrebbe rappresentare un momento utile per smorzare i contrasti tra tecnico e squadra, anche se i nodi restano irrisolti. Conte ha più volte sottolineato la difficoltà di inserire i nuovi acquisti nella mentalità che aveva condotto il Napoli allo scudetto, e non sembra disposto a modificare metodi e carichi di lavoro. Tuttavia, il suo ritorno in città coinciderà con un nuovo, inevitabile confronto sia con il gruppo sia con la dirigenza.

Napoli e l’ambiente ormai instabile
In questo contesto teso, altre due notizie contribuiscono a rendere l’ambiente ancora più instabile. La prima riguarda Maurizio Micheli, capo scouting del Napoli, il cui addio appare ormai imminente. Romano, 57 anni, Micheli vanta una lunga carriera da osservatore e dirigente: dopo gli inizi all’Udinese e un lungo periodo al Brescia, dove ha anche ricoperto il ruolo di direttore sportivo, è approdato a Napoli nel 2010. Dopo un’interruzione tra il 2015 e il 2018, è tornato nel club azzurro diventando una figura chiave nelle strategie di mercato dell’era De Laurentiis. Ha scoperto talenti come Asamoah e Muntari ai tempi dell’Udinese, Hamsik al Brescia, e in azzurro ha contribuito all’arrivo di giocatori decisivi come Kim e Kvaratskhelia, protagonisti del terzo scudetto. Ora sarebbe vicino all’Arsenal, che lo vorrebbe inserire nello staff di osservatori diretto da James Ellis, su spinta di Andrea Berta.
Infine, c’è preoccupazione per le condizioni di André-Frank Anguissa. Il centrocampista camerunense, elemento imprescindibile nello scacchiere tattico di Antonio Conte, è rientrato anticipatamente a Napoli dopo essersi infortunato durante la preparazione della partita contro la Repubblica Democratica del Congo, valida per le qualificazioni ai Mondiali. Il giocatore, che si trovava in ritiro a Rabat con la nazionale, verrà sottoposto a esami medici per stabilire l’entità del problema fisico.
Tra assenze, tensioni e incertezze, in casa Napoli la settimana di sosta non porta serenità ma piuttosto attesa e interrogativi sul futuro immediato della squadra e del suo allenatore.






