Como, 12 novembre 2025 – La famiglia di Stefano Borgonovo, ex attaccante di Como, Milan, Fiorentina, Pescara e Udinese, scomparso nel 2013 a causa della SLA a soli 49 anni, ha inviato una lettera di diffida al gruppo storico del tifo organizzato comasco, i Pesi Massimi. Nella missiva, la famiglia chiede di cessare l’uso del nome del campione sia per la denominazione del trofeo a lui intitolato, sia in ogni materiale pubblicitario, comunicativo o promozionale, entro 60 giorni dal ricevimento della nota.
La diffida della famiglia Borgonovo ai Pesi Massimi
La notizia è stata anticipata dall’edizione odierna del quotidiano La Provincia che ha ricordato le numerose iniziative promosse dai Pesi Massimi per mantenere viva la memoria di Borgonovo, tra cui l’intitolazione del piazzale antistante lo stadio Giuseppe Sinigaglia e l’organizzazione annuale del “Trofeo Borgonovo”, premio assegnato al giocatore più amato dai tifosi nella stagione precedente.
Nella lettera, la famiglia esprime un sincero apprezzamento per queste iniziative, ma formalizza la revoca dell’autorizzazione all’uso del nome, precedentemente concessa verbalmente, per ricondurre ogni utilizzo sotto il proprio controllo diretto. La richiesta di un incontro con la vedova del campione, Chantal Guigard Borgonovo, è stata respinta, come comunicato dai Pesi Massimi tramite un post sul loro profilo Facebook. Nel messaggio si legge: “Potrete toglierci il suo nome, ma in realtà Stefano non ce lo toglierete mai”.
Il ricordo del calciatore
Stefano Borgonovo, nato a Giussano nel 1964, ha avuto una carriera calcistica di rilievo, esordendo in Serie A con il Como nel 1982 e giocando per diverse squadre di prestigio. Nel 2008 ha annunciato di essere affetto da SLA e da allora si è impegnato attivamente nella sensibilizzazione e nella raccolta fondi per la ricerca, tramite la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus.
La malattia, che lo ha portato alla morte nel 2013, ha colpito anche altri ex calciatori, suscitando preoccupazioni nel mondo sportivo. La vedova Chantal ha recentemente dichiarato di essere convinta che la carriera calcistica abbia influito sull’insorgere della malattia, sottolineando la necessità di ulteriori indagini e trasparenza.
Il rispetto della memoria di Borgonovo e la tutela del suo nome rappresentano un tema sensibile per la città di Como e per il mondo del calcio, in attesa di sviluppi futuri riguardo all’utilizzo del suo lascito simbolico e morale.
