Aria di cambiamento in casa Rangers. Dopo l’annuncio diramato nella tarda serata di domenica riguardante l’ esonero (a sorpresa fino ad un certo punto) del tecnico belga Philippe Clement, la dirigenza dei Gers ha scelto chi guiderà la squadra fino a giugno: Barry Ferguson. Un nome che in pochi si aspettavano. Il suo sarà un ruolo di traghettatore, ma fino ad un certo punto. Ferguson, infatti, avrà il compito per nulla semplice di garantire ai Rangers un finale dignitoso in Scottish Premiership oltre che di guidarli in Europa League. Sebbene agli ottavi di finale della seconda competizione continentale dovrà vedersela contro il sempre ostico Fenerbahçe di Jose Mourinho, non è da escludere che la squadra, spinta dalle ali dell’entusiasmo del cambiamento, possa regalare qualche sorpresa ai propri tifosi. E non vi sono dubbi sul fatto che Ferguson farà di tutto per conquistare la conferma in panchina anche per la prossima stagione, facendo breccia nel cuore di società e tifosi, proprio come quando dei Rangers fu calciatore. Si, perché Barry Ferguson ha indossato per due volte nella sua carriera la maglia dei Gers da professionista dopo la trafila delle giovanili, in due periodi diversi: dal 1995 al 2003 collezionando 151 presenze e dal 2005 al 2009, con 137 presenze. Ed è stata la casacca che ha vestito più volte nella sua carriera di centrocampista trascorsa tra Birmingham, Blackburn, Blackpool e Clyde.
Per tutti questi motivi, Barry Ferguson è molto legato ai Rangers: è lì che ha vissuto i momenti più brillanti della sua esperienza di calciatore. La prima tripletta in carriera risale al 2002, quando a cadere sotto i colpi delle sue reti fu il Dundee United. In quella stessa stagione scrisse il suo nome nel cuore dei tifosi siglando una rete decisiva nella finale di Scottish Cup contro il Celtic. Gli storici rivali conducevano per 2-1 e fu proprio Ferguson a segnare la rete del pareggio che aprì le porte al goal partita di Peter Løvenkrands allo scadere. Iscriversi tra i marcatori di un Old Firm, per di più in una finale, significa scrivere il proprio nome con inchiostro indelebile nel cuore dei tifosi. Nel 2000 gli fu affidata la fascia da capitano: il più giovane della storia con i suoi 22 anni. E nella stagione 2002/2003 svolse un ruolo da protagonista nella vittoria del treble. Ora l’obiettivo (o forse il sogno) è emulare quelle gesta nelle vesti di allenatore.
L’ultima avventura in panchina risale alla stagione 2021/2022 con l’Alloa Athletic. Un’esperienza non proprio memorabile chiusa con le dimissioni a febbraio 2022. La chiamata dei Rangers è stata una vera e propria sorpresa. “Credevo che non avrei mai avuto questa opportunità” ha dichiarato alla stampa- “non avrei mai potuto rifiutare. So che ho firmato solo per tre mesi, ma il mio compito sarà quello di dare una scossa all’ambiente e a questo gruppo di giocatori che ho visto all’opera e che possono far bene” . Eppure Barry Ferguson ha già le idee chiare sull’idea di gioco:”Vedrete in campo una squadra completamente diversa, votata all’attacco e al pressing”. Ferguson ci crede, i tifosi sperano.
Articolo di Alfonso Russo
