Nel calcio le coincidenze sono spesso archiviate come semplici curiosità. Ma quando si ripetono con una precisione quasi inquietante, allora diventano segnali, presagi, spunti che catturano l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori. È il caso di Hakan Calhanoglu, protagonista di un episodio che ha assunto contorni quasi mistici: il rigore sbagliato al 74’, nello stesso turno di campionato — il 12esimo — e nella stessa porta, sotto la curva Nord del Meazza, dove aveva fallito il suo primo penalty con la maglia dell’Inter.
Calhanoglu: i rigori sbagliati che pesano come macigni
Calhanoglu, rigorista implacabile con 29 penalty calciati e soltanto 2 errori, ha però mancato entrambi proprio nelle stesse circostanze. Modalità identiche, esito identico, peso specifico enorme. Il primo, contro il Napoli, incise sulla rincorsa nerazzurra dello scorso anno. Il secondo, arrivato nel derby di domenica, ha cambiato gli equilibri di una sfida già tesa, lasciando aperta una domanda che rode i tifosi interisti: come sarebbe finita se quel rigore fosse andato dentro?

Non esiste risposta certa, ma il fatto che entrambi gli errori siano arrivati sotto la stessa curva, nello stesso minuto e nello stesso turno, ha acceso una curiosa narrativa che si spinge oltre la semplice statistica.
Un presagio favorevole per il Milan?
Se il calcio è anche questione di simboli, allora il Milan potrebbe trarne un segnale incoraggiante. In un campionato equilibrato, ogni indizio conta, persino quelli che sembrano frutto del destino più che della tattica. Il rigore fallito da Calhanoglu nel derby non è soltanto un episodio: è un momento che potrebbe rappresentare una svolta emotiva per i rossoneri, capaci di trasformare le crepe psicologiche dell’avversario in slancio per la propria corsa in classifica.
A Milanello qualcuno potrebbe leggerla così: quando la cabala si ripete, il vento cambia. E forse, questa volta, potrebbe soffiare verso lo Scudetto.






