Il nome di Gianluca Di Marzio è ormai sinonimo di calciomercato. Un legame professionale che, lontano dall’essergli di peso, rappresenta per lui motivo di orgoglio. “Se la gente ti chiede una notizia, è perché ti ritiene una fonte affidabile”, spiega, consapevole che la fiducia del pubblico è il risultato di 31 anni di giornalismo. Eppure, dietro l’immagine del cronista infallibile, Di Marzio confessa un desiderio più semplice: essere visto prima come persona che come “l’uomo del calciomercato”. “A volte mi piacerebbe che mi chiedessero ‘Come stai?’ invece di ‘Chi prende il Milan?’”, racconta. È il prezzo di una popolarità costruita con dedizione, in un percorso nato quasi per caso e trasformato in vocazione.
Di Marzio, gli inizi a Sky: un segno del destino
L’avventura televisiva di Di Marzio prende forma nel 2004, quando entra a Sky Sport. Il direttore Massimo Corcione lo invia al Quark Hotel, quartier generale del mercato estivo, per affiancare Martina Maestri nella neonata trasmissione Calciomercato. Ma in pochi giorni tutto cambia: Di Marzio conosce già procuratori, dirigenti e addetti ai lavori, frutto dell’esperienza vissuta accanto al padre Gianni, storico direttore sportivo.
Dopo appena due giorni, fu la stessa Maestri a dire a Corcione: “Gianluca conosce più gente di me”. Il testimone passò ufficialmente a lui, e il programma divenne subito un successo. In alcune stagioni gli ascolti superarono persino quelli delle partite in diretta: le “chiacchiere di mercato” erano ormai uno spettacolo nazionale.
L’evoluzione del mestiere nell’era digitale: la responsabilità della notizia e il rapporto con i tifosi
Con la notorietà, cresce anche la responsabilità. “Non voglio sbagliare una notizia, devo riverificarla sempre di più”, spiega. In un mondo dominato dai social, un solo errore può cancellare anni di credibilità. Ma il peso più grande, ammette, è quello di non deludere i tifosi, che vedono in lui una voce affidabile in un mare di indiscrezioni.
La gestione dei social media e l’impatto del “real time”
L’era digitale ha rivoluzionato il giornalismo sportivo. “Non puoi più tenere una notizia per la sera: se non la dai subito, lo farà qualcun altro”, racconta. È così che Calciomercato – L’Originale ha cambiato pelle, evolvendo da contenitore di scoop a programma di approfondimento e intrattenimento.

Pur supportato da un team, Di Marzio gestisce personalmente il dialogo online, mantenendo un contatto diretto con i fan. Sui social, però, riconosce un deterioramento del clima: “Su X si è passati dall’ironia alle offese. Su Instagram, almeno, c’è ancora civiltà”.
“Calciomercato – L’Originale”: il format di Di Marzio tra la gente
Da sogno a realtà: il programma è diventato itinerante, portando telecamere e palco nelle piazze italiane. “Volevo che la gente potesse vedere il dietro le quinte, sentire di far parte del nostro mondo”, spiega Di Marzio. Il pubblico, infatti, assiste alla preparazione, interagisce, si emoziona.
Il successo è tale che per l’estate prossima le richieste superano già il doppio delle settimane disponibili. E la pausa di un mese, spesso oggetto di ironia, è in realtà necessaria per permettere a tutto il team di rifiatare dopo mesi di spostamenti continui “come in un tour musicale”.
Dietro le quinte: vita, famiglia e l’inseparabile telefono
Il telefono, confessa, è “il fratello che non ho mai avuto”. Compagno inseparabile anche in tv, gli ha valso persino un omaggio da Enrico Mentana. Ma questo legame genera ansie: “Temo sempre di perdere una notizia, anche in aereo o sotto la doccia”.
L’aneddoto più celebre riguarda Mattia Destro al Milan: “Stavo facendo la doccia e ho perso lo scoop. Da allora non la vivo più tranquilla”.
Padre, marito e il tempo per i figli
A casa, la moglie ha imparato ad accettare “il pacchetto completo”, fatto di chiamate e notifiche a ogni ora. Ma con i gemelli Giovanni e Gaia, oggi di otto anni, Di Marzio si impone delle pause: “Quando mio figlio mi chiede di giocare, il telefono resta lontano”. Con Giovanni, in particolare, condivide la stessa passione per il calcio, un dialogo che unisce due generazioni.
Il rapporto viscerale con il padre Gianni
Il legame con Gianni Di Marzio è stato totale: “Ci sentivamo 10-15 volte al giorno”. Da lui ha ereditato la passione e la visione del calcio. Memorabile l’episodio di Padova, quando un ragazzo si rivolse al padre chiedendogli: “Lei è il papà di Gianluca Di Marzio?”. “Vedi – gli disse Gianni – oggi il testimone è davvero passato”.
Tra loro non mancavano gli scambi schietti: Gianluca consigliava al padre di essere più diplomatico, Gianni lo invitava a “farsi una settimana nei vicoli di Napoli per imparare la cazzimma”.
Dinamiche professionali: tra colleghi, agenti e direttori sportivi
La competizione è parte del mestiere. Di Marzio ammette di “rosicare” quando perde un’esclusiva, come accadde con l’arrivo di Mourinho alla Roma, annunciato a sorpresa dal club mentre era in diretta. Reagì con autoironia, commentando un anno dopo: “Mi ricordo anch’io il buco che ho preso”.
Tra i dirigenti, riconosce in Adriano Galliani un modello di correttezza: “Non mi ha mai mandato fuori strada, e anzi mi premiava con dettagli inediti quando arrivavo vicino alla verità”. Diversi invece i contrasti con Fabio Paratici, che bollò come “fantacalcio” l’affare Bonucci-Caldara-Higuaín, poi effettivamente concluso.
Il messaggio di Di Marzio ai giovani giornalisti
Ai ragazzi che vogliono intraprendere questa carriera, Di Marzio raccomanda calma e rigore: “Non abbiate fretta. Verificate le fonti due, tre volte. La credibilità è tutto.” È orgoglioso di aver “seminato bene”, vedendo crescere professionisti come Fabrizio Romano e Matteo Moretto, oggi affermati a livello internazionale.
L’obiettivo futuro: diventare direttore sportivo
Il sogno nel cassetto? Passare “dall’altra parte”. Non per scoprire talenti, ma per gestire la comunicazione: il rapporto con tifosi, stampa e proprietà. Rivela che Paul Baccaglini, ai tempi del suo tentativo di acquisire il Palermo, gli offrì davvero quel ruolo. “Rifiutai, ma forse quella scintilla era già accesa”, confessa.
Un sogno che, conoscendo il percorso di Gianluca Di Marzio, potrebbe presto trasformarsi in un nuovo capitolo di una carriera eccezionale.






