SPORT (Roma). “La nostra difesa si è basato sul fermo convincimento che la vicenda di Emanuele Calaiò non può costituire illecito sportivo. Si è trattato semplicemente di 4 messaggi goliardici inviati da Calaiò a un suo ex compagno di squadra che hanno un contenuto sostanziale completamente diverso da quello ascritto a Emanuele. Non c’è riferimento all’andamento della partita, era un ‘cazzeggio’: il verbo cazzeggiare significa parlare a vanvera e dire eresie. Siamo assolutamente fiduciosi nella riforma totale della decisione di primo grado”: lo ha detto Paolo Rodella, il legale del calciatore del Parma Emanuele Calaiò, al termine dell’udienza di secondo grado davanti ai giudici della Corte d’appello federale della Figc. In primo grado Calaiò è stato condannato a 2 anni di squalifica. (Andrea Corti/alanews)
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