Roma, 19 agosto 2025 – L’Associazione Italiana Allenatori Calcio (Aiac), guidata da Renzo Ulivieri, ha deciso di lanciare una forte iniziativa in risposta alla crisi umanitaria in Palestina chiedendo in una lettera-appello inviata a Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali di calcio, da inoltrare a UEFA e FIFA.
L’appello degli allenatori italiani: sospensione di Israele
Dopo un confronto all’interno del consiglio di presidenza convocato da Ulivieri, il direttivo nazionale dell’Associazione ha deliberato all’unanimità l’iniziativa di richiedere la sospensione di Israele. Non è solo un gesto simbolico, ma una scelta ritenuta necessaria da un punto di vista morale. Ulivieri ha sottolineato come “i valori di umanità, che sostengono quelli dello sport, ci impongono di contrastare azioni di sopraffazione dalle conseguenze terribili“. Il vicepresidente Giancarlo Camolese ha aggiunto: “non si può semplicemente giocare voltando la testa dall’altra parte, non è giusto“. Anche il vicepresidente della componente dilettantistica Pierluigi Vossi ha richiamato l’attenzione sulla sofferenza del popolo palestinese, evidenziando come “troppi innocenti, tra cui molti sportivi, sono vittime di questa tragedia“. Il vicepresidente della componente preparatori Francesco Perondi ha concluso affermando che “l’indifferenza non è ammissibile” in un mondo che appare sempre più in crisi.
Il ruolo della FIGC e la sfida delle qualificazioni mondiali
L’appello arriva in un momento cruciale per il calcio italiano: tra settembre e ottobre, la nazionale italiana affronterà Israele nelle partite di qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio. La richiesta degli allenatori italiani a Gravina mira a far sì che la federazione si faccia portavoce, a livello internazionale, di una posizione netta sulla questione. Gabriele Gravina, rieletto di recente alla presidenza della FIGC con un ampio consenso, ha sempre manifestato attenzione verso temi di responsabilità sociale nello sport, anche se finora non si registrano dichiarazioni ufficiali in merito a questa specifica richiesta.
Renzo Ulivieri, storico presidente dell’Aiac e figura di rilievo nel calcio italiano, si conferma così un protagonista non solo tecnico ma anche etico nel dibattito sportivo nazionale, ribadendo la necessità che il calcio non resti estraneo alle grandi questioni umanitarie e sociali che attraversano il mondo.






