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Home Calcio

Al Barcellona serve uno stadio! Giocherà a Madrid?

by Marco Garghentino
30 Dicembre 2024

Tra i ritardi nella costruzione del nuovo Camp Nou e gli impegni già programmati allo Stadio Olimpico Lluís Companys, il Barcellona potrebbe aver bisogno di un nuovo stadio nei prossimi mesi. Ecco le ipotesi di cui si parla in Spagna

AAA cercasi nuova casa che possa ospitare il Barcellona nelle “notti europee”!

La squadra allenata mirabilmente da Hans-Dieter Flick è chiamata a risolvere un rebus: dove disputare la fase a eliminazione diretta della nuova Champions League?

Con il maxi-girone a campionato che sta per concludersi, i Blaugrana dovranno trovare presto una risposta a questa domanda.

Il Barcellona ha un problema stadio?

Tra la marea di problemi che il Barcellona è costretto ad affrontare nell’ultimo periodo, dalla ricerca spasmodica di nuovi fondi alla possibilità di perdere già a gennaio un giocatore importante per la propria rosa come Dani Olmo, c’è anche quello legato al dove giocare le partite di Champions League nei mesi a venire.

Come riportato da Marca, i Blaugrana non hanno infatti alcuna certezza su quale sarà l’impianto che ospiterà il club nelle “notti europee” nel 2025.

Il motivo? I lavori di costruzione del nuovo Camp Nou stanno procedendo a rilento e lo Stadio Olimpico Lluís Companys potrebbe non essere disponibile nei mesi conclusivi della stagione sportiva 2024/25.

Secondo quanto raccontato dalla nota testata spagnola, il Comune di Barcellona avrebbe già pianificato altri eventi nello stadio collocato sulla collina del Montjuïc e che attualmente sta ospitando le gare casalinghe dei Blaugrana, in attesa del trasferimento nel nuovo Camp Nou.

Una problematica non da poco, dal momento che la UEFA obbliga il Barcellona (così come tutti gli altri club) a disputare tutte le partite della fase a eliminazione diretta della Champions League nello stesso stadio fino al termine del torneo.

Ciò significa che i Blaugrana dovranno scegliere un impianto che possa garantir loro la possibilità di giocare fino alle semifinali, requisito che né il Camp Nou né lo Stadio Olimpico potrebbero soddisfare.

Ecco allora che la dirigenza dei Culés sarà chiamata a prendere una decisione importante nelle prossime settimane, dal momento che la prima fase del torneo sta per finire.

Gli scenari complicati a Barcellona

Le opzioni attualmente sul tavolo dipendono direttamente dalla posizione finale di classifica che il Barcellona occuperà al termine del maxi-girone a campionato della Champions League attualmente in corso.

A due giornate dal termine, la squadra catalana si trova attualmente al secondo posto con 15 punti, a -3 dal Liverpool capolista e a +3 dal nono posto.

Ciò apre a due scenari.

Se il Barcellona non dovesse qualificarsi tra le prime otto e fosse costretto a giocare i play-off per accedere agli ottavi, allora dovrà scegliere lo stadio in cui giocherà fino al termine della competizione prima del sorteggio del 31 gennaio.

In tal caso, l’opzione Camp Nou potrebbe essere scartata rapidamente, poiché sembra impossibile che l’impianto possa essere pronto a ospitare il club per le partite previste l’11 e il 18 febbraio.

Se, invece, il Blaugrana dovessero qualificarsi direttamente tra le prime otto, allora il tempo per prendere una decisione definitiva sarà maggiore.

In questo caso, la scelta dello stadio dovrà avvenire infatti entro il 21 febbraio, immediatamente dopo i play-off e poco prima dell’inizio degli ottavi di finale, in programma il 4 e l’11 marzo.

Se il Camp Nou non dovesse essere pronto neppure per questa data, l’alternativa principale sarebbe restare nell’impianto del Montjuïc, ma anche questa opzione presenta delle difficoltà.

Come anticipato in precedenza, lo stadio olimpico non sarà infatti disponibile nelle fasi finali della competizione, in quanto il Comune ha già pianificato alcuni eventi (difficile è una trattativa per modificare il programma).

Dal momento che la UEFA richiede che tutte le partite si disputino nello stesso stadio, la dirigenza del Barcellona sta vagliando allora altre soluzioni.

Le ipotesi più probabili

Escludendo il nuovo Camp Nou e lo Stadio Olimpico Lluís Companys, il Barcellona potrebbe far fatica a trovare un impianto nelle vicinanze.

Restando in Catalogna, gli stadi di Girona, Lleida e Tarragona sono troppo piccoli per ospitare i match di Champions League dei Blaugrana, mentre la casa dell’Espanyol potrebbe andar bene da un punto di vista pratico, ma non filosofico.

Il Cornellà-El Prat ha infatti una capienza di 40.000 posti e soddisfa i requisiti imposti dalla UEFA, ma rappresenta anche il covo dei rivali cittadini dell’Espanyol.

Per questo motivo, diversi dirigenti del Barcellona non sarebbero intenzionati a prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi che il club giochi nella casa dei cugini, per un fatto di campanilismo e prestigio.

Ecco allora che un’altra possibilità potrebbe essere quella di portare i Blaugrana a giocare a Valencia o a Madrid.

Il Mestalla di Valencia soddisfa tutti i requisiti UEFA e ha una capienza adeguata, discorso che vale pure per il Metropolitano, casa dell’Atlético Madrid.

La distanza, in termini chilometrici, tra Barcellona e Madrid è però doppia rispetto a quella tra Barcellona e Valencia: 620 km nel primo caso, 360 km nel secondo.

Certo è che giocare lontano da Barcellona toglierebbe fascino alle gare casalinghe del club, dal momento che la presenza allo stadio dei tifosi più fedeli e appassionati potrebbe venir meno.

Un Barcellona in campo a Valencia o a Madrid non resta comunque da escludere.

La dirigenza dei Blaugrana è chiamata a prendere una decisione e dovrà farlo rapidamente.

Ritardi e problemi al Camp Nou

In fase di ristrutturazione totale, il Camp Nou promette di essere un vero gioiello una volta completato.

Tuttavia, il piano dei lavori non sta andando come pianificato: i tempi di consegna del nuovo impianto si sono infatti allungati.

Inizialmente, il presidente del Barça, Joan Laporta, aveva promesso che la festa per il 125° anniversario del club – celebrato il 29 novembre 1899 – si sarebbe svolta al Camp Nou, ma l’Ayuntamiento di Barcellona ha fissato la riapertura per febbraio 2025, data che è stata poi confermata anche dalla vicepresidente Elena Fort (responsabile del progetto).

Non solo. Quando il nuovo stadio aprirà, lo farà con una capienza ridotta del 40%.

Ma non è finita qui. Stando a quanto raccolto dal magazine tedesco Kicker, il Barcellona sta affrontando anche problemi interni: alcuni operai al lavoro nel cantiere lamentano il mancato pagamento degli straordinari e le liti parrebbero essere all’ordine del giorno.

A complicare ulteriormente la situazione, anche i residenti dei quartieri limitrofi alla zona avrebbero cominciato a manifestare disagi legati al protrarsi dei lavori.

Secondo quanto riportato dal quotidiano El Periódico, il comitato dei residenti avrebbe avanzato diverse lamentele riguardo ai lavori in corso. Il motivo? Inquinamento acustico e visivo anche in piena notte, con conseguenti difficoltà nel dormire per chi risiede nell’area intorno allo stadio.

Articolo scritto da Marco Garghentino

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