Milano, 28 luglio 2025 – Regione Lombardia ha deciso di posticipare di un anno l’entrata in vigore del divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5, originariamente previsto per il 1° ottobre 2025. La nuova data stabilita è il 1° ottobre 2026. La decisione segue un emendamento approvato dalle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, inserito nel Decreto Infrastrutture, che ha ridefinito anche la soglia demografica per l’applicazione della misura.
Lombardia, nuove tempistiche e criteri per il blocco dei diesel Euro 5
Il divieto che coinvolge i veicoli diesel Euro 5 riguarderà a partire dal 2026 esclusivamente i comuni con una popolazione superiore a 100.000 abitanti, modificando quindi il precedente criterio che prevedeva l’estensione anche ai centri sopra i 30.000 abitanti. Tra le città interessate in Lombardia figurano Milano, Brescia, Monza e Bergamo.
L’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, ha dichiarato che “questa decisione evita il blocco immediato di oltre 400.000 veicoli e concede più tempo per affrontare in modo equilibrato la transizione. Ci adeguiamo alla norma nazionale e lavoriamo per soluzioni che permettano ai cittadini di continuare a usare i propri mezzi nei grandi centri urbani”. Inoltre, ha ricordato che “negli ultimi cinque anni abbiamo stanziato 119 milioni di euro per incentivare il rinnovo del parco auto, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria senza penalizzare famiglie e imprese”.
Flessibilità e misure compensative
La delibera regionale prevede anche la possibilità di adottare misure compensative in alternativa al blocco nei grandi centri urbani, come il potenziamento del trasporto pubblico, l’efficientamento energetico e la piantumazione di aree verdi. Un ulteriore strumento di flessibilità è il servizio Move-In, che consente ai veicoli soggetti alle limitazioni di circolare per un numero predeterminato di chilometri annui.
La proroga e la revisione delle soglie di applicazione rispondono all’esigenza di conciliare le misure ambientali con le esigenze sociali ed economiche, soprattutto per le famiglie e le imprese che utilizzano ancora veicoli Euro 5. La decisione si inserisce nel quadro delle normative europee volte a ridurre le emissioni di PM10 e NO₂ nel Bacino Padano, area da tempo interessata da procedure di infrazione per superamenti costanti dei limiti ambientali.






