Milano, 23 agosto 2025 – La crisi climatica continua a minacciare gravemente l’arco alpino, con un impatto sempre più evidente sui ghiacciai e sulle montagne, che diventano fragili e instabili. In Lombardia, in particolare in Valmalenco, il monitoraggio del ghiacciaio della Ventina ha evidenziato un arretramento impressionante: 400 metri negli ultimi dieci anni, un fenomeno che non ha precedenti dal 1895 a oggi. Questi dati emergono dalla tappa italiana della Carovana dei ghiacciai 2025, la campagna di Legambiente che, con la collaborazione scientifica della Fondazione Glaciologica Italiana e del Comitato Glaciologico Italiano, percorre l’arco alpino per monitorare lo stato di salute dei giganti bianchi.
Arretramento dei ghiacciai e instabilità delle montagne
Secondo gli esperti Marco Giardino, vicepresidente della Fondazione Glaciologica Italiana e docente all’Università di Torino, e Mattia Gussoni del Servizio Glaciologico Lombardo e meteorologo di Ilmeteo.it, il fenomeno della deglaciazione è accompagnato da crescenti rischi di frane e colate detritico-torrentizie dovuti alle forti precipitazioni piovose in alta quota. La superficie del ghiacciaio Ventina è diminuita da 2,10 km² nel 1957 a 1,38 km² nel 2022, a testimonianza della rapida perdita di massa. Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di Cipra Italia, sottolinea che “la montagna sta diventando, insieme ai ghiacciai, più fragile e instabile” e invita a vivere questi territori con maggiore consapevolezza, adottando comportamenti di rispetto e adattamento.
Durante la tappa in Lombardia, la Carovana dei ghiacciai ha promosso anche un’attività di “Clean Up” in collaborazione con l’iniziativa “Puliamo il Mondo”, raccogliendo lungo il sentiero che conduce al ghiacciaio rifiuti di vario tipo, dalla plastica ai mozziconi di sigaretta, fino a oggetti insoliti come un catetere e calzini abbandonati.
Il futuro del turismo invernale e la sfida della sostenibilità
Il cambiamento climatico mette a rischio anche il turismo invernale tradizionale. Secondo il dossier Nevediversa 2021 di Legambiente, la temperatura nelle montagne italiane è destinata a crescere di 2-3°C entro il 2050, con un ulteriore aumento fino a 7°C entro fine secolo, a seconda degli scenari di emissione di gas serra. Questo provocherà una risalita della cosiddetta Linea di Affidabilità della Neve (LAN), ossia l’altitudine minima per una copertura nevosa adeguata allo sci, con una stima di 150 metri di aumento per ogni grado centigrado di riscaldamento.
Tale situazione rischia di portare all’estinzione della pratica dello sci in molti comprensori alpini entro fine secolo, con una drastica riduzione degli impianti sciistici accessibili. Nel frattempo, cresce l’attenzione verso forme alternative di turismo dolce invernale, più sostenibili e rispettose dell’ambiente, come dimostrano numerosi progetti premiati con le Bandiere Verdi 2025 di Legambiente sull’arco alpino, che promuovono turismo responsabile, agricoltura sostenibile e iniziative socio-culturali capaci di rafforzare le comunità locali.
La Carovana dei ghiacciai 2025 proseguirà il suo percorso nei prossimi giorni in Alto Adige, Germania e Piemonte, continuando a monitorare i ghiacciai alpini e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul drammatico declino di questi ecosistemi fondamentali per l’equilibrio ambientale e sociale delle montagne.




