Roma, 20 novembre 2025 – Il fenomeno del white striping, una patologia muscolare che interessa i petti dei polli da allevamento intensivo, è finito sotto i riflettori del Parlamento italiano. Deputati e senatori hanno presentato interrogazioni rivolte ai ministeri della Salute e dell’Agricoltura, chiedendo chiarimenti sulla qualità della carne di pollo venduta nei supermercati e sulle condizioni di benessere degli animali allevati. La questione è emersa dopo la pubblicazione dei risultati di un’indagine condotta dall’associazione Essere Animali, che ha rilevato segni evidenti di white striping in circa il 90% dei campioni analizzati.
Il white striping si manifesta come striature bianche sui petti dei polli, formate da grasso e tessuto cicatriziale, ed è strettamente collegato alla crescita rapida delle razze broiler, selezionate geneticamente per ottenere carne in tempi ridotti. Questa pratica, pur diffusa negli allevamenti intensivi – dove più del 95% dei polli in Italia appartiene a queste razze – comporta notevoli problemi di benessere animale e una riduzione della qualità della carne. Secondo i dati nazionali, ogni anno vengono macellati oltre 550 milioni di polli, e la preoccupazione dei cittadini per la sicurezza alimentare e la qualità del cibo continua a crescere: l’ultimo Eurobarometro 2025 evidenzia come circa il 70% dei cittadini europei sia interessato alla sicurezza del cibo, con particolare attenzione ai residui di antibiotici, ormoni e steroidi.
Indagine parlamentare e interventi dei deputati
Le interrogazioni parlamentari sono state presentate da deputati del Partito Democratico – Eleonora Evi, Ilenia Malavasi e Gian Antonio Girelli – e dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua. Al centro delle richieste, il sistema di allevamento intensivo e la necessità di garantire maggiore trasparenza e sicurezza nella filiera avicola. L’indagine di Essere Animali, condotta su 619 confezioni di carne a marchio Conad, Coop ed Esselunga acquistate in 48 supermercati italiani, ha fatto seguito a un’indagine precedente su oltre 600 campioni di pollo venduti da Lidl, raccolti tra dicembre 2023 e gennaio 2024 in 11 città italiane, da Bari a Torino.

La senatrice Bevilacqua, nel presentare la propria interrogazione, ha sottolineato la necessità di adottare in Italia standard più elevati per i polli da carne, richiamando l’European Chicken Commitment (ECC), un programma europeo che promuove migliori condizioni di allevamento. “Ho presentato un’interrogazione con la quale chiedo al Governo di intervenire con decisione – ha dichiarato – sostenendo una transizione verso filiere più responsabili e trasparenti”. Dal lato dei deputati del Partito Democratico, il documento evidenzia come, a differenza di oltre 380 aziende europee che hanno aderito all’ECC, in Italia solo pochi gruppi hanno sottoscritto impegni simili.
Simone Montuschi, presidente di Essere Animali, conferma: “Purtroppo, ancora oggi, aziende come Coop non hanno preso impegni sufficienti per garantire le minime condizioni di benessere che consentirebbero di affrontare il fenomeno del white striping”. Coop, tuttavia, precisa che il fenomeno non rappresenta un rischio per la sicurezza alimentare. L’azienda sostiene che i controlli sistematici effettuati sulle confezioni indicano una presenza del white striping inferiore al 5%, molto lontana dal 90% rilevato dall’indagine indipendente.
Tutto sulla carne di pollo e il white striping
Il white striping è la diretta conseguenza della selezione genetica estrema dei polli broiler, mirata a massimizzare la crescita muscolare in tempi brevissimi. Questa accelerazione provoca sofferenze agli animali, con conseguenze su articolazioni e organi interni, e altera la qualità della carne aumentando la presenza di grassi. In Italia, la produzione intensiva interessa milioni di polli ogni anno, mentre la consapevolezza dei cittadini rispetto alla sicurezza alimentare cresce, sebbene gli italiani risultino tra i meno informati rispetto alla media europea sui rischi reali e sulle caratteristiche del prodotto.
Il dibattito parlamentare sul white striping mette quindi in luce una contraddizione tra domanda di carne, pressione della produzione intensiva e necessità di filiere più sostenibili. La vicenda ha aperto la strada a possibili interventi normativi e a una maggiore attenzione verso la qualità del prodotto e il benessere animale, segnando un punto di svolta nella discussione pubblica sulla carne di pollo in Italia.






