Una ricerca scientifica pubblicata su Nature Geoscience ha rivelato un episodio di scioglimento rapido dei ghiacci in Antartide avvenuto circa 9.000 anni fa nella regione orientale del continente. Lo studio, condotto da Yusuke Suganuma dell’Istituto giapponese di ricerche polari (NIPR) e dell’Università di Studi Avanzati Sokendai, offre importanti spunti sull’attuale e futuro comportamento della calotta antartica.
Lo scioglimento record di 9.000 anni fa in Antartide
Attraverso l’analisi di carote di sedimenti marini raccolti nella baia vicino alla base giapponese di Syowa e studi morfologici della costa, gli scienziati hanno ricostruito la catena di eventi che ha portato a un rapido scioglimento dei ghiacci nella parte orientale del continente. L’innesco fu l’arrivo in mare di acqua fredda derivante dallo scioglimento di alcuni ghiacciai interni, che raffreddò gli strati superficiali dell’oceano creando una stratificazione. Questa condizione favorì l’attivazione di nuove correnti marine che trasportarono acqua calda in profondità, erodendo i ghiacciai costieri e accelerando così lo scioglimento della calotta.
Questo effetto a cascata portò a un aumento repentino della velocità di fusione dei ghiacci antartici, un fenomeno che, secondo i ricercatori, potrebbe ripetersi nel prossimo futuro, rappresentando un serio avvertimento per il clima globale.
Il contesto attuale: l’allarme per il maxi scioglimento dei ghiacciai
Secondo il servizio mondiale di monitoraggio dei ghiacciai (WGMS), la perdita cumulativa dal 1975 supera i 9.000 miliardi di tonnellate, un volume equivalente a un blocco di ghiaccio grande quanto la Germania e spesso 25 metri. Il rapido scioglimento dei ghiacciai mette a rischio l’approvvigionamento idrico di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, sottolinea Celeste Saulo, segretario generale dell’OMM, evidenziando la necessità urgente di ridurre le emissioni di gas serra per contrastare il riscaldamento globale.
L’episodio antico di scioglimento in Antartide contribuisce a comprendere i meccanismi che potrebbero accelerare ulteriormente la perdita dei ghiacci, rafforzando l’appello a una strategia globale di mitigazione climatica.






