Roma, 29 agosto 2025 – Uno studio recente condotto nell’area marina protetta Bird’s Head Seascape, nella provincia indonesiana della Papua occidentale, rivela che quasi l’80% degli squali balena osservati presenta tagli e cicatrici riconducibili all’attività umana, in particolare alle collisioni con imbarcazioni da pesca tradizionali e mezzi turistici usati per l’osservazione di questi giganti marini. La ricerca, guidata da Edy Setyawan dell’Istituto Elasmobranch in Indonesia, sottolinea la necessità di adottare misure preventive per salvaguardare la salute di questi straordinari animali.
Incidenza delle lesioni sugli squali balena
Gli squali balena, i pesci più grandi del pianeta, hanno subito un drastico calo della popolazione di oltre il 50% negli ultimi 75 anni, entrando di diritto nella lista delle specie minacciate e a rischio estinzione. Grazie a monitoraggi continui iniziati nel 2010 in 26 aree marine protette della regione, è stato possibile censire e documentare in modo dettagliato la presenza di lesioni antropiche sugli esemplari. Le cicatrici riscontrate sono principalmente dovute a collisioni con i “bagan”, piattaforme da pesca tradizionali, e con le imbarcazioni turistiche impiegate per l’osservazione degli squali.
Lo studio evidenzia che i giovani maschi sono più propensi ad avvicinarsi alle imbarcazioni, attratti dal cibo offerto, mentre le femmine sono più cautelative e gli esemplari adulti raramente si avvicinano, preferendo le acque profonde lontane dalle coste.
Soluzioni e prospettive per un turismo sostenibile
Secondo gli autori dello studio, molte delle lesioni non risultano gravi, ma possono compromettere la salute degli squali balena. Semplici modifiche alle imbarcazioni, come la rimozione di sporgenze appuntite o rigide, potrebbero ridurre significativamente i danni causati durante l’avvicinamento degli animali. Mark Erdmann, coautore della ricerca, sottolinea inoltre che questi giganti marini dovrebbero essere considerati una preziosa risorsa turistica per le comunità e i governi locali, promuovendo un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente.
Parallelamente, iniziative di sensibilizzazione e gestione sostenibile delle attività turistiche e di pesca possono contribuire a preservare la popolazione degli squali balena e la biodiversità dell’area, che rappresenta uno degli ecosistemi marini più ricchi e vulnerabili al mondo.






